BRUXELLES - Gli ex primi azionisti Carige contro Bce: è attesa domani mattina la sentenza sul maxi risarcimento chiesto alla Banca centrale europea dai Malacalza, mezzo miliardo investito ed evaporato nella banca genovese, commissariata nel 2019, poi risanata e oggi in Bper. Chiedono 880 milioni di euro. Bce da parte sua ritiene infondato il ricorso.
I Malacalza, già industriali siderurgici oggi nei magneti superconduttori, dopo aver incassato plusvalenze a nove cifre all'uscita da Pirelli, erano entrati nel 2015 in Carige acquistando il 10% dalla Fondazione conferitaria, per finire - di aumento in aumento - primi azionisti della banca con il 27,5% a fine 2018, e trovarsi con un pugno di mosche in mano al commissariamento deciso da Bce a inizio 2019. La sentenza domani a Lussemburgo sarà la prima sul risarcimento chiesto a Bce, ma si può già prevedere che la battaglia legale proseguirà.
Carige è uscita nel 2020 dal commissariamento dopo un salvataggio da 700 milioni del Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd), consorzio obbligatorio delle banche italiane, più altri 200 milioni di bond convertibili, e nel 2021 è stata acquistata da Bper. I Malacalza hanno tra l'altro chiesto in un giudizio civile a Genova un risarcimento per 480 milioni a Carige, al Fitd e a Cassa centrale banca, respinto nel 2021. Nel novembre del 2022 la Corte Ue ha clamorosamente annullato la decisione della Bce di commissariare la banca, su ricorso di un ex piccolo azionista, aprendo di fatto la via a potenziali richieste di risarcimento.
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