(di Michele Esposito)
(ANSA) - BRUXELLES, 05 GIU - Un solo gruppo a più voci o tre
fronti ben distinti. La destra europea è in ascesa un po'
dappertutto ma è anche un cantiere sospeso tra chi
all'Eurocamera vorrebbe un gruppo unico e numericamente molto
forte e chi, invece, dopo essere stato clamorosamente cacciato
cerca una nuova casa ancora più sovranista.
L'espulsione da Id è arrivata su ordine di Marine Le Pen e con
il placet della Lega e delle principali delegazioni nonostante i
vertici di AfD avessero promesso di fare a meno del loro
capolista Maximilian Krah, gaffeur negazionista coinvolto anche
in un inchiesta che ha visto il fermo del suo assistente
parlamentare con l'accusa di spionaggio filo-cinese. I tedeschi
da allora hanno oscurato Krah dalla loro campagna ma in Germania
continuano a fare notizia per la violenza perpetrata dai loro
militanti o subita dai loro esponenti. E' quest'ultimo il caso
di un candidato al consiglio comunale di Manheim, accoltellato
nella città del Baden-Wuttenberg. Il candidato aveva colto in
flagrante un uomo che strappava i suoi manifesti elettorali e
l'aveva redarguito, subendo la sanguinosa reazione
dell'aggressore.
Al Pe AfD sembra puntare sull'ascesa di chi è ancora più a
destra dei lepenisti o di Geert Wilders: si va dai polacchi di
Konfederacja ai bulgari di Revival fino agli olandesi del Forum
per la Democrazia. A loro si aggiungono gli svedesi di
Alternative for Sweden, gli slovacchi di Republic, gli ungheresi
di Our Homeland, il partito agricolo greco. Sono formazioni
piccole, ma potrebbero bastare. Per formare un nuovo gruppo
servono almeno 23 eurodeputati che provengano da partiti di
sette Paesi diversi. Il documento fondativo, in fondo, già c'è.
A Sofia, in un summit di fine aprile, hanno messo per iscritto
la loro lotta al mercato unico "dominato dalle multinazionali",
al potere "dei burocrati di Bruxelles" e "per la fine della
guerra in Europa". Il gruppo potrebbe chiamarsi Vera Europa, in
latino. O, più prosaicamente, Real Europe. "Siamo in contatto
con i partiti di 14 Paesi, è molto probabile che già in luglio
avremo un gruppo", ha spiegato a Politico un portavoce dei
bulgari di Revival.
Ad ostacolare la nascita del nuovo fronte potrebbero esserci
le sirene di un gruppo unico delle destre e delle estreme
destre. L'idea c'è, il rinnovato idillio tra Le Pen e Giorgia
Meloni la rende percorribile, il plauso dell'olandese Wilders e
di Matteo Salvini la rafforza. Tuttavia, al momento resta
un'idea. I membri di Ecr e di Id hanno spesso votato
diversamente al Pe, hanno posizioni sensibilmente diverse
sull'Ucraina. E gli stessi meloniani professano prudenza per
l'unione di Ecr e Id, che rischierebbe di allontanare tutti
dall'establishment comunitario. I polacchi del Pis, che
co-presiedono il gruppo proprio con i meloniani, puntano
innanzitutto ad allargare il fronte dei Conservatori e
Riformisti e puntano sull'ingresso di di Viktor Orban con
Fidesz, della stessa Le Pen e dei portoghesi di Chega. Si sta
lavorando a una "nuova formula" del gruppo allargandola a
"partiti che sono già rappresentati" in Parlamento europeo e a
"partiti che entreranno a farne parte per la prima volta", hanno
spiegato fonti del partito di Mateusz Morawiecki. (ANSA).
>ANSA-FOCUS/Manovre a destra, Afd punta a nuovo gruppo anti-Nato
Il Pis vuole Orban e Le Pen in Ecr.Altra aggressione in Germania