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Il regolamento sul ripristino della natura in discussione lunedì al Consiglio Ambiente

Manca la maggioranza per l'approvazione. Si cerca compromesso politico

Il regolamento sul ripristino della natura in discussione lunedì al Consiglio Ambiente

Redazione Ansa

BRUXELLES - La legge sul ripristino della natura sarà lunedì sul tavolo del Consiglio Ue Ambiente di Lussemburgo, anche se ad oggi non c'è ancora una maggioranza qualificata a sostegno del via libera definitivo. È quanto si apprende a Bruxelles dove è in corso la riunione degli ambasciatori Ue al Coreper per preparare l'agenda del Consiglio di lunedì che si terrà a Lussemburgo. In questa fase, chiarisce una fonte vicina al dossier, non c'è ancora una maggioranza qualificata, dunque la presidenza belga alla guida dell'Ue ha deciso di lasciare la legge in agenda ma trasformare il punto in una vera e propria discussione tra i ministri nell'ottica di adottarla.

I ministri dei ventisette avrebbero dovuto confermare l'intesa raggiunta a novembre con l'Eurocamera per chiudere l'iter legislativo sulla divisiva proposta di regolamento avanzata a giugno 2022 dalla Commissione europea per ripristinare il potenziale naturale e produttivo di terreni e ambienti e non solo tutelarli nelle aree protette. L'ordine del giorno iniziale della riunione dei ministri dell'Ambiente di lunedì prevedeva una votazione sul testo, che la presidenza belga dell'Ue ha deciso di trasformare in una vera e propria discussione a livello politico.

La mossa è dettata dall'assenza dei numeri in Consiglio per convalidare l'accordo. "A volte è necessario portare i dossier al più alto livello politico e questo è uno di quei casi", chiarisce una fonte. Tra i timori per la sicurezza alimentare trainati dalla guerra in Ucraina e le ripetute proteste degli agricoltori, la proposta è stata per mesi bersaglio politico da parte del centrodestra all'Eurocamera, in primis del Ppe, e da vari Stati membri che oggi ne bloccano l'approvazione in seno al Consiglio. Ad oggi Italia, Ungheria, Paesi Bassi, Finlandia e Svezia hanno dichiarato l'intenzione di votare contro il via libera, mentre Austria, Belgio e Polonia di astenersi (che, ai fini del raggiungimento della maggioranza qualificata equivale a un voto contrario). Per la Commissione europea - così come per le altre capitali favorevoli alla norma, come la Spagna e la Germania - lo stallo politico su un accordo già raggiunto solleva tanti interrogativi sulla coerenza e la stabilità del processo decisionale dell'Ue, dal momento che il dossier viene bloccato dopo un accordo già raggiunto con l'Eurocamera. In assenza dei numeri, secondo più di una fonte, è difficile che il testo possa essere convalidato prima della fine della legislatura.

Al Consiglio ambiente Ue di lunedì l'intenzione della presidenza belga è quella di non votare il testo dell'accordo sulla legge sul ripristino della natura "dal momento che abbiamo constatato l'assenza di una maggioranza qualificata a sostegno", ha chiarito un diplomatico in vista della riunione. Non si esclude che un voto sul testo potrebbe esserci in base a come evolveranno le discussioni nel corso del Consiglio. I ministri discuteranno sulla proposta di regolamento come primo punto all'ordine del giorno e starà poi alla presidenza dell'Ue stabilire se c'è disponibilità da parte dei ministri a votarla. "Il voto è sempre possibile", ha precisato ancora il diplomatico, immaginando "che coloro che non sono a favore potrebbero desiderare" di mettere il testo dell'accordo "al voto" ma non è detto che accadrà, dal momento che occorre una maggioranza semplice in seno al Consiglio per avanzare la proposta.

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