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Commissario europeo: "Spero che le tensioni con la Cina non danneggino l'agricoltura"

Il commissario Wojciechowski: "A Pechino il messaggio è chiaro"

Commissario europeo: "Spero che le tensioni con la Cina non danneggino l'agricoltura"

Redazione Ansa

BRUXELLES - Sulle tensioni commerciali tra l'Ue e la Cina per le auto elettriche "spero che alla fine l'agricoltura non sia vittima della situazione perché i nostri agricoltori pagano i costi dei problemi in altri settori e non è la prima volta". Lo ha dichiarato il commissario europeo per l'agricoltura, Janusz Wojciechowski, a margine della plenaria del Comitato europeo delle Regioni, rispondendo a una domanda sull'indagine antidumping avviata da Pechino sui prodotti importati dall'Ue legati alla carne di maiale, come ritorsione ai dazi imposti da Bruxelles sui veicoli elettrici cinesi. "L'agricoltura dovrebbe essere esclusa dalle controversie, negli altri settori", ha sottolineato, perché ne va "della sicurezza alimentare" del Continente. In missione di promozione agroalimentare a Pechino quest'anno con "oltre 70 rappresentanti dell'imprenditoria agricola europea, molti dei quali provenienti dall'Italia, ho presentato una posizione molto forte secondo cui dovremmo evitare le conseguenze dei problemi di altri settore per l'agricoltura", ha aggiunto, ricordando che la "Cina è un mercato molto importante per l'Unione europea".

In merito "alla proposta legislativa di modifica della direttiva sulle pratiche commerciali sleali" che la Commissione europea sta elaborando, con l'idea di includere un giusto margine sui prezzi di vendita dei prodotti per evitare di pagare gli agricoltori meno dei costi di produzione. Una proposta che "sarà presentata dall'attuale Commissione europea dopo l'estate". La proposta quindi arriverà dall'attuale esecutivo ma, con la legislatura agli sgoccioli, il dossier finirà sul "tavolo del prossimo Parlamento". A detta del commissario Wojciechowski, la proposta conterrà un rafforzamento degli obblighi delle grandi aziende che "usano la loro posizione di potere contro gli agricoltori" attraverso i contratti scritti e qualche misura per garantire il "giusto prezzo per gli agricoltori" per i costi di produzione.

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