(di Michele Esposito)
(ANSA) - BRUXELLES, 20 GIU - Dopo i giorni della tensione
arriva il tempo delle riflessioni nella lunga trattativa per i
vertici europei. Da qui alla metà della prossima settimana
Bruxelles sarà segnata da una serie di scosse politiche di
assestamento, affiancate dai negoziati che, sotterraneamente, la
stessa Ursula von der Leyen cercherà di intavolare con le
singole delegazioni.
Per Orban restano aperte le porte del gruppo Id mentre
l'orizzonte di un gruppo unico delle destre appare via via più
lontana. I prossimi giorni vedranno nuove battaglie di numeri
tra Ecr, Id e Renew. I Liberali, celebrando l'ingresso
dell'eurodeputato belga di Les Engages, sono saliti a 81 seggi,
contro gli 83 di Ecr, ma nuovi arrivi potrebbero innescare il
contro sorpasso. Meloni, del resto, di fronte alla maggioranza
europeista e Paesi come Francia e Germania, è chiamata ad una
maggiore chiarezza di intenti. Il suo ipotetico e finora
tiepidissimo appoggio a von der Leyen si incrocia con il fatto
che Ecr, nella sua interezza, non voterà in ogni caso la
presidente uscente. Al quartier generale Ue viene inoltre
spiegato con una certa nettezza un punto: un'intesa forte sul
pacchetto dei top jobs Ue ha bisogno del sì di un Paese
fondatore come l'Italia.
Al vertice dei 27 della settimana prossima si potrebbe allora
giocare a carte scoperte. Il terzetto von der Leyen, Antonio
Costa e Kaja Kallas viene giudicato stabile. Ai dubbi sulla
premier estone come Alto Rappresentante (troppo focalizzata sul
dossier russo per alcuni) fa da contraltare il pressing dell'Est
Europa per un ruolo apicale dell'Ue. Pressing che, con
l'olandese Mark Rutte a capo della Nato, è destinato a crescere
anche perché i principali concorrenti a Kallas sono due
personalità del Benelux: il premier uscente Alexander De Croo e
l'ex premier lussemburghese Xavier Bettel. Su Costa i Socialisti
stanno facendo quadrato, sebbene nell'ombra resti sempre valido
un piano B che risponde al nome di Enrico Letta.
Il tema, a quanto si apprende da fonti di S&D è stato sul
tavolo dell'incontro, a porte chiuse, tra Elly Schlein e la
capogruppo socialista Iratxe Garcia Perez. L'incontro sembra
essere servito anche a chiarire che il Pd si appresta a lasciare
la presidenza del gruppo a Psoe. "Presenteremo una candidatura",
si è limitata a spiegare una fonte della delegazione spagnola.
Il Pd, poi, passerà all'incasso. Puntando magari anche alla
presidenza dell'Eurocamera. I Socialisti, soprattutto se il Ppe
insisterà sulla necessità di rinegoziare il presidente del
Consiglio europeo a metà mandato, non hanno alcuna intenzione
infatti di lasciare Roberta Metsola sullo scranno più alto di
Strasburgo per 5 anni. (ANSA).
>>>ANSA/ Meloni stoppa Orban nell'Ecr, passo verso von der Leyen
In Ue puntano al sì di Roma ai top jobs. Si muove anche Schlein