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Ankara, entrare nei Brics non significherebbe allontanarci dall'Ue

Il ministro dell'Economia: "Lo scambio commerciale con Bruxelles è di 218 mld di dollari"

Ankara, entrare nei Brics non significherebbe allontanarci dall'Ue

Redazione Ansa

ISTANBUL - Il ministro turco dell'Economia, Mehemt Simsek, ha affermato che Ankara non si allontanerebbe dall'Ue anche se la Turchia entrasse a fare parte dei Brics, l'organizzazione internazionale delle economie emergenti fondata nel 2009, di cui fanno già parte Brasile, Cina, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, India, Iran, Russia e Sudafrica. "Storicamente abbiamo questo orientamento verso l'Occidente, siamo membri del Consiglio d'Europa, siamo membri della Nato e siamo candidati all'adesione all'Unione europea", ha detto Simsek.

"La marcia turca verso l'Occidente non è nuova e noi riteniamo che il sistema basato sulle regole serva al meglio gli interessi della Turchia ma i Brics o il G-20 sono tutte piattaforme di dialogo, l'Unione europea non c'entra", ha aggiunto il ministro turco. "Esserne membro rappresenta, finora, soltanto aprire un altro spazio di dialogo", ha affermato Simsek durante una conferenza presso il centro studi britannico Chatham House, dopo che il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, ha partecipato al vertice Brics+ in Russia, la scorsa settimana, e funzionari turchi, citati dalla stampa, hanno affermato che Ankara ha chiesto di poter entrare nell'organizzazione", ha detto ancora.

"In questo momento, quello che posso dire è che apprezziamo la nostra relazione con l'Unione europea, abbiamo un volume commerciale di beni pari a 218 miliardi di dollari con l'Ue, che resta il nostro partner di base, a livello di commercio, investimenti e flussi turistici: non possiamo permetterci di scollegarci (da Bruxelles)", ha detto ancora.

Simsek ha anche dichiarato che c'è stato un "progresso significativo" nell'economia del Paese da quando è stato nominato ministro, circa un anno fa. "Abbiamo un programma che punta a raggiungere la stabilità dei prezzi, ristabilire la salute fiscale: si tratta di abbassare il disavanzo delle partite correnti e raggiungere un livello di trasformazione strutturale, tra cui una trasformazione gemella di Green e digitale", ha detto il ministro delle Finanze, mentre a maggio l'inflazione ha toccato il 75% su base annua e, secondo le stime della Banca centrale, che in un anno ha portato il suo tasso di interesse di riferimento dall'8,5% al 50%, l'aumento del livello prezzi dovrebbe iniziare presto a calare, anche se a fine anno non scenderebbe comunque sotto il 38%.

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