BRUXELLES - Al via i lavori della prima conferenza intergovernativa per l'Ucraina che segnano di fatto l'apertura dei negoziati di adesione all'Unione europea. "Questo è un momento storico per tutti noi e segna una pietra miliare nelle nostre relazioni" ha dichiarato la ministra degli Esteri belga, Hadja Lahbib, a nome della presidenza di turno del Consiglio Ue. "Il vostro Paese fa parte dell'Europa, della storia, del patrimonio e della cultura europea" ha aggiunto, ricordando la decisione del Consiglio europeo del 14-15 dicembre 2023 di avviare i negoziati di adesione con Kiev.
In occasione dell'apertura della conferenza intergovernativa Lahbib ha ribadito, a nome dell'Ue, "la ferma condanna della guerra di aggressione ingiustificata della Russia contro l'Ucraina", plaudendo alla "resistenza del popolo ucraino" e ricordando l'"incrollabile sostegno" dell'Ue all'indipendenza, alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina e al "suo diritto intrinseco di autodifesa". Passando al processo di integrazione europea, la ministra ha confermato il via libera odierno del Consiglio al quadro negoziale di adesione che "tiene conto dell'esperienza dei passati allargamenti e dei negoziati di adesione in corso e che "riflette debitamente i meriti e le caratteristiche specifiche dell'Ucraina".
"Il documento incorpora la metodologia di allargamento rivista, che prevede un'attenzione ancora maggiore alle riforme fondamentali nei negoziati di adesione" ha spiegato Lahbib, sottolineando come l'Ucraina debba quindi "adottare pienamente e continuare ad attuare le riforme nei settori dello stato di diritto e dei diritti fondamentali, del rafforzamento delle istituzioni democratiche e della riforma della pubblica amministrazione. Kiev deve anche intervenire sul fronte economico, per la riforma giudiziaria, per la lotta alla corruzione e per la protezione e il trattamento non discriminatorio delle persone appartenenti a minoranze nazionali. "Per garantire l'irreversibilità dei progressi in questi settori e la loro piena ed effettiva attuazione - ha aggiunto - i passi avanti continueranno ad essere attentamente monitorati dalla Commissione, che ne riferirà regolarmente al Consiglio".
Anche i negoziati di adesione con la Moldavia sono stati ufficialemte avviati. "La determinazione delle autorità moldave a impegnarsi chiaramente nel percorso di riforma è stata la chiave di questo successo, il nostro incontro di oggi è un meritato riconoscimento di questi sforzi e dei progressi compiuti dal vostro Paese", ha detto il commissario europeo all'Allargamento, Oliver Varhelyi, intervenendo alla prima conferenza intergovernativa per la Moldavia che segna l'apertura dei negoziati di adesione all'Ue. Varhelyi ha ricordato le "sfide significative derivanti dalla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina e dalle azioni ibride contro la Moldavia" sottolineando come in tali "condizioni difficili" Chișinău abbia compiuto "i passi necessari per avviare formalmente i negoziati di adesione".
Olga Stefanishyna, vice premier ucraina responsabile per l'integrazione europea ed euroatlantica del Paese, ha affermato che l'Ucraina ha confermato in modo continuo e persistente la sua determinazione a garantire buone relazioni con gli Stati membri confinanti, anche per quanto riguarda le questioni relative alla tutela delle minoranze nazionali" e resta impegnata ad "affrontare e attuare pienamente le 11 questioni sollevate da parte ungherese, volte a rafforzare ulteriormente la protezione delle minoranze nazionali e a proseguire le discussioni bilaterali in corso con l'Ungheria a questo proposito.
"Restiamo inoltre impegnati ad attuare in buona fede le misure sulla tutela dei diritti delle minoranze nazionali concordate con loro nel dialogo e sulla base degli accordi pertinenti con l'Ungheria e a contribuire alla futura comprensione, fiducia e rispetto reciproci", ha aggiunto Stefanishyna, dicendo di aspettarsi "lo stesso contributo alla comprensione, alla fiducia e al rispetto reciproci anche dai nostri partner vicini". La questione della protezione della minoranza ungherese in Ucraina ha provocato negli anni attriti tra Budapest e Kiev ed è stata indicata dal governo ungherese come uno degli ostacoli all'adesione del Paese all'Ue.
"Insieme prevarremo. Insieme costruiremo un'Europa sicura, prospera e forte da Lisbona a Lugansk, Slava Ukraïni!", ha affermato nel suo intervento introduttivo alla prima conferenza intergovernativa per Kiev il premier ucraino Denys Shmyhal.
"In vista della prospettiva di un ulteriore allargamento dell'Unione, sia i futuri Stati membri che l'Ue devono essere pronti al momento dell'adesione: i lavori su entrambi i fronti dovrebbero procedere in parallelo". ha sottolineato la ministra belga Lahbib. A nome della presidenza di turno del Consiglio Ue, ha ribadito il fermo impegno dell'Ue nel processo di allargamento, considerato "un investimento geostrategico per la pace, la sicurezza, la stabilità e la prosperità", e ha elogiato "la chiara determinazione dell'Ucraina ad avanzare nell'agenda delle riforme, in particolare nell'attuale difficile contesto creato dalla guerra di aggressione della Russia". "Ci aspettiamo - ha aggiunto - un costante impegno politico per portare avanti le riforme necessarie in modo completo e vigoroso".
Quella sull'agenda di riforme istituzionali dell'Ue "sarà una discussione interna", ma "è molto importante sottolineare che non è un prerequisito per l'allargamento", ha precisato Varhelyi al termine dei lavori. "Noi della Commissione siamo convinti che con l'attuale assetto istituzionale possiamo accogliere nuovi membri: l'importante è decidere il programma della prossima Commissione" e dire chiaramente che "vogliamo che l'allargamento avvenga".
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