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Ue, imprese italiane in ritardo in uso dell'IA, solo il 5%

Il dato è inferiore alla media europea, debole l'ecosistema

Ue, imprese italiane in ritardo in uso dell'IA, solo il 5%

Redazione Ansa

BRUXELLES - Solo il 5% delle imprese italiane utilizza l'Intelligenza artificiale, una percentuale inferiore alla media Ue (8%) e con una dinamica limitata. Inoltre, l'espansione delle imprese in Italia rimane difficile, a causa di un ecosistema generalmente debole e di investimenti limitati in capitale di rischio. Nel 2023, l'Italia ha registrato solo 7 unicorni (meno del 3% di tutti gli unicorni nell'Ue). È quanto emerge dal capitolo sull'Italia contenuto nel rapporto della Commissione europea sul decennio digitale. L'adozione di tecnologie avanzate da parte delle imprese rappresenta una delle due principali sfide per l'Italia, secondo la Commissione europea che raccomanda di agire su questo fronte "con particolare attenzione all'IA e tenendo in considerazione le barriere e i driver specifici" del Paese.

L'altro grande capitolo in cui l'Italia resta indietro è rappresentato dalle competenze digitali. "Solo il 45,8% delle persone in Italia possiede almeno competenze digitali di base, con divari tra tutte le fasce di età" scrive la Commissione, sottolineando come tale valore sia "ben al di sotto della media Ue del 55,6%" e abbia mostrato una "dinamica limitata negli ultimi anni". Nel 2023, l'Italia ha compiuto "progressi" nell'ambito dell'e-government, in particolare nella sanità elettronica e nei principali servizi pubblici digitali per le imprese. L'Italia si colloca al di sopra della media Ue per quanto riguarda l'accesso alle cartelle cliniche elettroniche (82,7 su 100 contro una media Ue di 79,1 su 100), che sono state introdotte in tutte le regioni e hanno registrato un forte progresso nel 2023 (+15,9%).  Quanto alle infrastrutture digitali, l'Italia continua a fare "buoni progressi" nonostante la copertura della Fiber to the Premises e delle reti fisse ad altissima capacità sia inferiore alla media Ue (59,6%, contro una media Ue rispettivamente del 64% e del 78,8%). La roadmap nazionale del Decennio digitale, che per la prima volta finisce sotto la lente Ue, dimostra che l'Italia prevede "uno sforzo significativo" per raggiungere gli obiettivi e i target del piano Ue per il decennio digitale, osserva Palazzo Berlaymont, sottolineando come "nella maggior parte dei casi" gli obiettivi fissati per tutti i 14 indicatori chiave di prestazione siano "in linea con le ambizioni dell'Ue per il 2030". La Commissione infine raccomanda di "Rafforzare le azioni a sostegno dell'ecosistema delle start-up e delle imprese innovative", di "intensificare gli sforzi per potenziare le competenze digitali in tutti i gruppi target", e di "aumentare i programmi ICT nell'istruzione superiore".

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