(di Pietro Guastamacchia)
(ANSA) - BRUXELLES, 04 LUG - I verdi da un lato, Giorgia
Meloni dall'altro, con in mezzo Forza Italia a trainare il Ppe
verso la premier italiana. A Cascais, scelta come sede degli
study days dei Popolari, Ursula von der Leyen si è ritrovata
ancora una volta dinnanzi all'ennesimo bivio.
La settimana prossima, per von der Leyen, saranno i giorni
della verità. La presidente della Commissione designata vedrà
uno ad uno i gruppi della maggioranza filo-Ue e tornerà anche a
incontrare i Verdi. Saranno giorni di negoziati a 360 gradi: sui
temi della prossima Commissione, sulle deleghe da affidare ai
singoli governi nell'esecutivo europeo, sui ruoli apicali dello
stesso Parlamento Ue. Von der Leyen "ci ha garantito che le
deleghe al Green Deal verranno divise tra più commissari. Ci ha
garantito che ci sarà un approccio moderato alla transizione",
ha sottolineato il capodelegazione azzurro Fulvio Martusciello
assicurando, forse per la prima volta con chiara nettezza, i
voti di Fi per il bis di Ursula. Nelle stesse ore, a Bruxelles,
il M5S certificava la sua svolta ed entrava ufficialmente nella
Sinistra Ue. La trattativa con The Left è durata solo 24 ore, e
fondamentale per l'esito dell'operazione è stato il supporto di
Sinistra Italiana, che in aula ha rassicurato le altre
delegazioni sul "lungo processo di trasformazione del Movimento
5 Stelle".
Il via libera dal bureau della Sinistra Ue è arrivato dopo un
colloquio di oltre due ore, durante il quale i nuovi
eurodeputati pentastellati, guidati dal capodelegazione Pasquale
Tridico e supportati dalle uscenti Tiziana Beghin e Laura
Ferrara, hanno risposto alle domande dei futuri compagni di
gruppo. Al centro del confronto l'alleanza con Salvini del 2018
e i decreti sicurezza del governo Conte I. Pungente anche la
domanda diretta della rappresentante della Linke,
l'ultrasinistra tedesca, sugli insulti di alcuni esponenti del
governo Conte alla capitana Rackete, con cui oggi gli
eurodeputati M5S dovranno dividere il gruppo.
Domande a cui Tridico e compagni hanno risposto in maniera
"soddisfacente", hanno spiegato dalla presidenza di The Left che
ha dato il via libera all'ingresso mettendo a verbale un
"periodo di sei mesi di osservazione reciproca" per testare le
convergenze politiche. Nodo centrale di questo periodo, hanno
sottolineato fonti parlamentari, sarà proprio il voto alla
Commissione von der Leyen, su cui la Sinistra Ue chiede un no
intransigente ai 5 Stelle, che cinque anni fa invece votarono a
favore.
Per il M5S si tratta della fine di un limbo durato sette
anni: l'ultimo gruppo europeo del Movimento è stato infatti
l'euroscettico Efd di Nigel Farage, abbandonato nel 2017, per
poi tentare una serie di approcci falliti con il gruppo liberale
dell'Alde, i Socialisti e per ultimo con la famiglia dei Verdi.
Con l'ingresso della delegazione pentastellata, composta da otto
eurodeputati, il gruppo passa a 47 membri. Il M5S sarà la
seconda delegazione più numerosa dopo quella della France
Insoumise. (ANSA).
>ANSA-FOCUS/ Ursula frena sui Verdi e spacchetta il Green Deal
Fi: 'Bene così, la votiamo'. M5S entra ufficialmente in The Left