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(di Pietro Guastamacchia)
(ANSA) - BRUXELLES, 04 LUG - La maggioranza filo-Ue è fragile
e si sposterà a destra. Giorgia Meloni è tornata all'attacco a
una manciata di giorni dal voto sui top jobs comunitari al
summit dei 27 e, soprattutto, in vista dell'ultimo round
negoziale che Ursula von der Leyen è chiamata a fare per
assicurarsi il bis alla guida della Commissione.
Le sue parole non escludono, tuttavia, che Fdi nel segreto
dell'urna alla fine voterà per von der Leyen. Certo, ha
avvertito Meloni, "all'Italia deve essere riconosciuto ciò che
le spetta". Ovvero, un commissario con una delega forte e una
vicepresidenza come cappello. Le parole di Meloni non
sorprendono più di tanto von der Leyen, in bilico costante tra
l'abbraccio ai Verdi e il sostegno silenzioso di una parte di
Ecr. A Cascais la presidente uscente ha scelto di fare un passo
di lato rispetto all'alleanza con i Greens provando a sigillare,
almeno, i voti degli eurodeputati più conservatori del Ppe. In
un incontro con la delegazione di FI, infatti, von der Leyen ha
sottolineato che intende spacchettare le deleghe al Green deal,
facendo tramontare l'idea più cara agli ecologisti, quella di un
supercommissario alla transizione.
La settimana prossima per von der Leyen saranno i giorni
della verità. La presidente della Commissione designata vedrà
uno ad uno i gruppi della maggioranza filo-Ue e tornerà anche a
incontrare i Verdi. Saranno giorni di negoziati a 360 gradi: sui
temi della prossima Commissione, sulle deleghe da affidare ai
singoli governi nell'esecutivo europeo, sui ruoli apicali dello
stesso Parlamento Ue. Von der Leyen "ci ha garantito che le
deleghe al Green Deal verranno divise tra più commissari. Ci ha
garantito che ci sarà un approccio moderato alla transizione",
ha sottolineato il capodelegazione azzurro Fulvio Martusciello
assicurando, forse per la prima volta con chiara nettezza, i
voti di Fi per il bis di Ursula. Nelle stesse ore, a Bruxelles,
il M5S certificava la sua svolta ed entrava ufficialmente nella
Sinistra Ue. La trattativa con The Left è durata solo 24 ore, e
fondamentale per l'esito dell'operazione è stato il supporto di
Sinistra Italiana, che in aula ha rassicurato le altre
delegazioni sul "lungo processo di trasformazione del Movimento
5 Stelle".
Il via libera dal bureau della Sinistra Ue è arrivato dopo un
colloquio di oltre due ore, durante il quale i nuovi
eurodeputati pentastellati, guidati dal capodelegazione Pasquale
Tridico e supportati dalle uscenti Tiziana Beghin e Laura
Ferrara, hanno risposto alle domande dei futuri compagni di
gruppo. Al centro del confronto l'alleanza con Salvini del 2018
e i decreti sicurezza del governo Conte I. Pungente anche la
domanda diretta della rappresentante della Linke,
l'ultrasinistra tedesca, sugli insulti di alcuni esponenti del
governo Conte alla capitana Rackete, con cui oggi gli
eurodeputati M5S dovranno dividere il gruppo. Per il M5S si
tratta della fine di un limbo durato sette anni: l'ultimo gruppo
europeo del Movimento è stato infatti l'euroscettico Efd di
Nigel Farage, abbandonato nel 2017, per poi tentare una serie di
approcci falliti con il gruppo liberale dell'Alde, i Socialisti
e per ultimo con la famiglia dei Verdi. Con l'ingresso della
delegazione pentastellata, composta da otto eurodeputati, il
gruppo passa a 47 membri. Il M5S sarà la seconda delegazione più
numerosa dopo quella della France Insoumise. (ANSA).
>ANSA-FOCUS/Meloni, 'la maggioranza in Ue si sposterà a destra'
Von der Leyen frena sui Verdi e spacchetta il Green Deal