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BusinessEurope, 'agire ora per ridurre i costi dell'energia'

Senza interventi nel 2050 prezzi superiore del 50% a Usa e Cina

++ Record rinnovabili a maggio, coprono 52% domanda elettrica ++

Redazione Ansa

BRUXELLES, 04 LUG - Un nuovo studio approfondito pubblicato da BusinessEurope - sviluppato in collaborazione con la società di consulenza economica Compass Lexecon - conclude che una transizione energetica e climatica "più competitiva" è ancora possibile, ma solo se i legislatori dell'Ue "agiranno rapidamente durante il prossimo ciclo legislativo", in modo da evitare un aumento vertiginoso dei costi dell'energia per le imprese europee.
    "Lo studio dimostra che anche nel caso di una transizione gestita, con politiche energetiche dell'Ue più favorevoli, entro il 2050 i costi energetici in Europa saranno superiori di almeno il 50% a quelli di Stati Uniti, Cina e India: ciò porrà le aziende europee in una posizione di grave svantaggio competitivo rispetto a questi importanti concorrenti, motivo per cui è necessaria un'azione urgente a livello europeo per colmare questo divario, in modo che l'Europa possa raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 senza deindustrializzarsi", spiega il direttore generale di BusinessEurope Markus Beyrer.
    "I prezzi elevati dell'energia continuano a ostacolare seriamente la competitività globale delle imprese europee e la produzione industriale: garantire l'energia a prezzi competitivi sarà fondamentale per preservare la base industriale dell'Europa", aggiunge. In primo luogo serve quindi affrontare con decisione il differenziale dei costi del carbonio e il divario di competitività energetica. Poi è necessaria una massiccia diffusione di tutte le fonti energetiche e delle infrastrutture necessarie. Questo, infatti, non solo aumenterà la sicurezza dei sistemi energetici europei, ma contribuirà anche a ridurre il costo complessivo della transizione. "Ad esempio il nostro studio rileva che quando le fonti rinnovabili vengono sviluppate nei luoghi meno costosi e vengono eliminati gli ostacoli al loro sviluppo, i prezzi dell'energia all'ingrosso possno ridursi di quasi il 40%", nota ancora Beyrer.
   

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