(ANSA) - BRUXELLES, 09 LUG - "Le organizzazioni umanitarie e
per i diritti umani sono allarmate da questi sviluppi ed
esortano l'Ue e i suoi Stati membri a salvaguardare il diritto
di asilo territoriale in Europa", si legge nella lettera. "Le
discussioni sull'esternalizzazione dell'asilo non sono nuove e
sono state costantemente criticate, contestate e respinte nel
corso degli anni: la stessa Commissione Europea ha escluso la
fattibilità giuridica di tali modelli nel 2018, definendoli 'né
auspicabili né realizzabili'".
Le Ong sottolineano che sono i Paesi "a basso e medio
reddito" ad ospitare "il 75% dei rifugiati del mondo" ma
ciononostante "si è assistito a un'impennata di proposte volte a
trasferire l'esame delle domande di asilo, o addirittura la
responsabilità di fornire protezione ai rifugiati, a Paesi non
appartenenti all'Ue". "L'Italia - dichiara il documento - sta
attualmente cercando di esaminare le domande di asilo di alcuni
gruppi di richiedenti asilo al di fuori del proprio territorio,
a partire dalla detenzione in Albania, e altri, come la
Danimarca e la Germania, stanno valutando la fattibilità di
questo tipo di accordo; inoltre 15 Stati membri dell'Ue e alcuni
gruppi politici hanno approvato misure simili e poco
lungimiranti per spostare il trattamento dell'asilo al di fuori
del territorio dell'Ue e hanno incoraggiato la Commissione a
esplorare modi per facilitare questo attraverso un'ulteriore
riforma legislativa, anche attraverso un concetto annacquato di
"Paese terzo sicuro" .
"Negli ultimi anni - accusano le Ong - la Commissione ha
continuato a eludere il controllo pubblico o parlamentare e i
quadri legislativi dell'Ue, concludendo accordi sempre più
controversi e poco trasparenti con i Paesi terzi, gettando su di
loro ingenti somme di denaro senza autentiche garanzie per i
diritti umani o meccanismi di monitoraggio, con l'obiettivo di
contenere e scoraggiare la migrazione e il movimento dei
rifugiati verso l'Ue, apparentemente a qualsiasi costo umano".
(ANSA).