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Da Bruxelles sanzioni contro i coloni accusati di violenze in Cisgiordania

Nel mirino 3 entità e 5 persone. Gravi violazioni diritti umani

Da Bruxelles sanzioni contro i coloni accusati di violenze in Cisgiordania

Redazione Ansa

BRUXELLES - Il Consiglio Ue ha approvato nuove misure restrittive nei confronti di cinque persone e tre entità per gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani contro i palestinesi in Cisgiordania, tra cui l'abuso del diritto di ognuno di godere del più alto standard raggiungibile di integrità fisica e mentale, il diritto alla proprietà, il diritto alla vita privata e familiare, alla libertà di religione o di credo e il diritto all'istruzione. Gli elenchi di oggi includono il colono israeliano Moshe Sharvit e la sua 'Fattoria di Moshe' nella Valle del Giordano, insieme a Zvi Bar Yosef e il suo avamposto non autorizzato noto come 'Fattoria di Zvi' in Cisgiordania.

Entrambi sono accusati di aver commesso atti di violenza contro i palestinesi. Nell'elenco figura anche Tzav 9, un gruppo israeliano di attivisti violenti fondato nel gennaio 2024 che blocca regolarmente i camion degli aiuti umanitari che consegnano cibo, acqua e carburante a Gaza. Tra i sanzionati anche Baruch Marzel, che chiede apertamente una pulizia etnica dei palestinesi, Ben-Zion "Bentzi" Gopstein, fondatore e leader dell'organizzazione estremista Lehava, e Isaschar Manne, fondatore dell'avamposto non autorizzato Manne Farm nelle colline meridionali di Hebron. Con gli elenchi di oggi, le misure restrittive previste dal regime globale di sanzioni per i diritti umani dell'Ue si applicano ora a 113 persone fisiche e giuridiche e a 31 entità di diversi Paesi. Le persone elencate nel regime di sanzioni sono soggette al congelamento dei beni e la fornitura di fondi o risorse economiche, direttamente o indirettamente, a loro o a loro beneficio, è vietata. Inoltre, alle persone fisiche elencate si applica un divieto di viaggio verso l'Ue.

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