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>ANSA-FOCUS/ La maltese regina delle larghe intese, 'creo ponti'

Regge il cordone sanitario sui vice, elette Picierno e Sberna

Redazione Ansa

(di Pietro Guastamacchia) (ANSA) - STRASBURGO, 16 LUG - "Il centro può reggere e io posso essere il cuore di una maggioranza europeista". La nuova sfida di Roberta Metsola prende il via con la forza dei numeri.
    La presidente del Parlamento europeo è entrata nel Guinness dei primati della storia europea. E' stata infatti riconfermata alla guida dell'emiciclo di Strasburgo con 562 voti su 699 votanti.
    Il 90,2% delle schede valide sono andate all'esponente maltese del Ppe. Nessuno, prima di lei, aveva incassato risultati simili. Il solo ad avvicinarsi, con 555 voti, è stato Jerzi Buzek nel 2009.
    La capacità di creare larghe intese d'altronde è stata finora il biglietto da visita di Metsola. "Oggi sono posizionata al cuore di una maggioranza europeista e costruttiva. Sono orgogliosa di essere una presidente che ha sempre lavorato sulle alleanze e creato ponti e continuerò a farlo", ha spiegato la presidente a un'Aula in cui tra soli due giorni verranno nuovamente testate le larghe intese con il ben più difficile voto su Ursula von der Leyen. La conferma di Metsola è stata celebrata con un lunghissimo applauso, interrotto dalle prime parole della presidente: "Sarà un Parlamento per tutti in Europa. Sono convinta che la nostra sia un'Europa per tutti, che saprà trarre insegnamenti dalle lezioni del passato e da ideali che non sono scomparsi".
    Quasi tutte le delegazioni italiane - ad eccezione, almeno nella posizione ufficiale, del M5s e della Sinistra - hanno votato Metsola e c'è stata tanta Italia nel discorso di candidatura, che si è aperto con una citazione, in italiano, di uno dei padri fondatori dell'Ue, Alcide De Gasperi: "L'Europa è una delle costanti della storia". Metsola ha ricordato anche i sacrifici di Falcone e Borsellino, che "sarebbero orgogliosi dell'Europa di oggi" e, nel suo discorso, ha dato spazio alla lotta per l'uguaglianza di genere e alla battaglia contro il femminicidio, menzionando Giulia Cecchettin "che a causa della violenza non vedrà mai questa nuova Europa". Metsola è stata la prima leader dell'Ue a raggiungere Kiev, mentre era sotto le bombe russe. E non poteva mancare, nel suo primo discorso della decima legislatura, una menzione al supporto all'Ucraina.
    Messaggio che è non passato inosservato: a pochi minuti dalla sua elezione è arriva la reazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky: "Felice di continuare la stretta collaborazione con Metsola per ripristinare quanto prima una pace giusta".
    Più laboriosa è stata la composizione delle 14 vicepresidenze dell'Eurocamera. Ci sono voluti due scrutini per completare la squadra, nella quale entrano le italiane Pina Picierno e Antonella Sberna. La novità politica principale, tuttavia, è che nonostante le aperture di una parte dei Patrioti a Metsola, il cordone sanitario verso l'ultradestra europea non è venuto a mancare. I tre candidati sovranisti, Fabrice Leggeri e Klara Dostalova per gli orbaniani, Ewa Zajaczkowska-Hernik per l'Europa delle Nazioni Sovrane, non sono passati. "Uno sfregio alla democrazia e agli elettori", ha tuonato la Lega. Tutti gli altri gruppi, invece, hanno avuto un loro rappresentante. I più eletti sono stati gli esponenti del Ppe, Sabine Verheyen, Ewa Kopacz e Esteban Gonalez Pons. I socialisti hanno incassato il sì a Katarina Barley e Pina Picierno (quarta e quinta per numero di voti), oltre a Viktor Negrescu, Christel Schaldemose e Javi Lopez. Renew come vice di Metsola esprimerà Martin Hojsik e Sophie Wilmes. Eletti anche Nicolae Stefanuta dei Verdi e Younous Omarjee. Il gruppo con più vicepresidenti è quello dei Socialisti. Germania, Italia, Spagna e Romania hanno incassato due vicepresidenze a testa. (ANSA).
   

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