(dell'inviato Michele Esposito)
(ANSA) - STRASBURGO, 16 LUG - La settimana del potenziale
capolavoro politico di Ursula von der Leyen è, per il momento,
la settimana di Roberta Metsola. La presidente del Parlamento
europeo, come previsto, è stata riconfermata alla testa
dell'unica istituzione eletta dai cittadini tra gli organi
dell'Ue. Meno prevista era la maggioranza che l'ha incoronata:
562 eurodeputati hanno detto sì alla maltese, un record, nel
nome di larghissime intese che hanno visto a bordo elementi di
praticamente tutti i gruppi i politici. Von der Leyen non avrà
gli stessi numeri. La presidente della Commissione uscente si è
trasferita da lunedì a Strasburgo. Ha visto, per ultimi, i
Conservatori. E non li ha convinti. Ma la partita per il suo
bis, sul fronte di Ecr, si gioca altrove. E avrà nel colloquio
telefonico con Giorgia Meloni il suo momento chiave.
Con il gruppo dei Conservatori von der Leyen ha trascorso -
parole sue - "un'ora intensa". Ha toccato temi cari a meloniani,
come la migrazione, la necessità di un commissario alla
sburocratizzazione per le imprese, la messa a punto di un Green
Deal che sia pragmatico. Sulla migrazione, spiegano fonti
parlamentari, a Fdi è piaciuta la volontà di von der Leyen di
continuare con le partnership con i Paesi terzi che, per la
premier italiana, sono oramai un'assioma. Sul Green Deal,
invece, la fumata è stata grigio-nera. "Serve un radicale cambio
di passo e il superamento di un approccio ideologico sulla
transizione", ha sottolineato Carlo Fidanza, primo a parlare nel
gruppo. I polacchi del Pis hanno usato toni ancora più netti,
Marion Marechal non è stata da meno. Al momento, la gran parte
di Ecr è orientata per il no, al massimo per l'astensione (che
comunque vale come voto contrario). La riunione è terminata con
pochi sorrisi e tanti punti interrogativi. Von der Leyen è
tornata a tessere la sua tela tra i corridoi dell'Eurocamera,
consapevole tuttavia che, anche con Ecr, la partita resta
aperta.
La telefonata con Meloni, con il passare dei giorni, rischia
di diventare un Godot dai contorni poco definibili. Da qui a
mercoledì sera ogni momento può essere quello buono. Ma con la
premier von der Leyen non potrà solo soffermarsi sul programma.
Dovrà parlare del peso che avrà l'Italia nella Commissione del
futuro. E per incassare il sì dei 24 meloniani dovrà assicurare
alla loro leader una vicepresidenza dell'esecutivo Ue, andando
oltre l'assegnazione di una delega di peso. Sul profilo, il
principale indiziato resta quello di Raffaele Fitto. Il ministro
per gli Affari Ue, il Sud, la Coesione e il Pnrr potrebbe avere
un portafoglio che include il bilancio comunitario e il Next
Generation Ue. E mentre von der Leyen vedeva Ecr Fitto era a
Bruxelles, per un faccia a faccia - guarda caso - proprio con il
commissario al Budget, Johannes Hahn. "Un proficuo scambio di
vedute", ha twittato Fitto. Secondo i rumors strasburghesi il
ministro potrebbe arrivare al Pe mercoledì ma nessuno, né al Pe
né dal suo staff ne ha dato una conferma ufficiale.
Von der Leyen, rispetto a Ecr, ha un problema. Un endorsement
dei meloniani potrebbe allargare la pattuglia dei franchi
tiratori, soprattutto tra i Liberali e i Socialisti. E potrebbe
far evaporare l'aiuto dei Verdi, al momento piuttosto sicuro e
anche corposo: si tratta, in teoria, di 53 voti. Allo stesso
tempo von der Leyen deve fare i conti con un Ppe che
sotterraneamente ribolle. L'ingresso dei Greens in maggioranza a
molti non piace. L'eventuale sì di Fdi semina, allo stesso
tempo, più di un malumore. I tre partiti filo-Ue contano 401
eletti. Con il supporto dei Verdi von der Leyen avrebbe un
margine di oltre 90 voti rispetto al quorum di 361. "Non c'è
altra scelta", spiega al Pe chi è convinto che, seppur senza
entusiasmo, von der Leyen ce la farà.
"I 562 voti di Metsola possono avere un effetto positivo sul
voto su Ursula", ha sottolineato Fulvio Martusciello. Eppure, la
maggioranza record di Metsola si staglia come un'ombra sulla
tedesca del Ppe. In caso di clamorosa debacle, gli occhi saranno
tutti su Metsola. (ANSA).
>>>ANSA/ Maggioranza record per Metsola, Ursula vede i meloniani
Gelo con Ecr sul Green Deal. E l'Italia vuole la vicepresidenza