(dell'inviato Michele Esposito)
(ANSA) - STRASBRUGO, 18 LUG - Ursula von der Leyen ha vinto
la partita più difficile, ma da qui ai prossimi mesi la attende
comunque uno dei lavori più spigolosi: la composizione della
nuova Commissione. L'ex ministra della Difesa tedesca già nella
passata legislatura ha mostrato una certa creatività nel
disegnare la struttura che andrà a dirigere.
Tra le novità che ha in testa la presidente rieletta ci sono
anche tre portafogli inediti: Alloggi, Sburocratizzazione e
Mediterraneo. Questi ultimi due settori verso i quali Giorgia
Meloni ha spesso posto l'accento, anche nell'incontro del gruppo
Ecr con von der Leyen. La sensazione a Strasburgo, soprattutto
dopo il voto contrario di FdI, è che all'Italia possa toccare
proprio una delle due deleghe. La prima sarà focalizzata su
implementazione, semplificazione e relazioni inter-istituzionali
e avrà, ha sottolineato von der Leyen, il rango della vice
presidenza (non esecutiva). Rifletterà, a grandi linee, il ruolo
finora ricoperto da Maros Sefcovic (che ha la delega alle
Relazioni inter-istituzionali) mentre non è chiaro se anche il
capitolo del Pnrr sia aggiunto ai settori di competenza. Il
commissario per il Mediterraneo, invece, opererà a stretto
contatto con l'Alto Rappresentante per la Politica Estera. Nel
descrivere i suoi compiti von der Leyen sembra aver preso spunto
dal Piano Mattei, parlando di partenariati, stabilità economica
della regione, energia e migrazione. Un commissario strategico,
insomma. Ma che, nella sostanza, rischia di avere meno
incisività di quelli più tradizionali.
Per l'Italia, insomma, la partita si fa complessa. Anche
perché una vice presidenza esecutiva sembra ormai destinata alla
Francia e a Thierry Breton, che potrebbe avere proprio la delega
all'Industria e alla Competitività. La Difesa potrebbe essere
scorporata e, stando alle ultime indiscrezioni, potrebbe finire
nelle mani del lituano Gabrielius Landsbergis sebbene, con Kaja
Kallas nel ruolo di Josep Borrell, il rischio è quello di
'balticizzare' troppo il settore Esteri-Difesa. La spagnola
Teresa Ribera è in pole per la casella dell'Energia, alla quale
potrebbe aggiungersi il dossier climatico: assegnare alla
paladina del Green Deal iberico il ruolo di vice presidente
esecutivo potrebbe essere il premio di Ursula per il sostegno -
decisivo - dei Verdi.
L'Agricoltura (dalla quale potrebbe essere scorporata la
Pesca) sarà un portafoglio complicato, e sembra essere in bilico
tra Portogallo e Polonia. La Romania punta agli Affari Economici
o all'Allargamento. Il lussemburghese Nicolas Schmit,
Spitzenkandidat dei Socialisti, potrebbe avere la delega agli
Alloggi ma c'è un ostacolo: al governo, nel piccolo Stato del
Benelux, ci sono i Popolari. I commissari del Ppe, in ogni caso,
sarebbero in maggioranza: tredici su 27. Von der Leyen, entro le
prossime settimane, si attende le indicazioni dei nomi dai
governi. Dovranno essere un uomo e una donna, dato che la
presidente sulla perfetta parità di genere non ammette deroghe.
I colloqui con la numero uno di Palazzo Berlaymont inizieranno
da metà agosto. Il sogno di Ursula è avere una Commissione al
completo a novembre. Non è facile, ma neanche impossibile.
(ANSA).
>ANSA-FOCUS/ La partita commissari, per Roma strada in salita
Nascono le deleghe a Sburocratizzazione, Mediterraneo e Alloggi