Rubriche

>ANSA-FOCUS/ 'Scudo aereo comune', avanti con l'Ue della difesa

Von der Leyen punta anche ad un mercato unico degli armamenti

Redazione Ansa

(di Mattia Bernardo Bagnoli) (ANSA) - BRUXELLES, 18 LUG - L'Unione Europea "geopolitica" - cavallo di battaglia di Ursula von der Leyen già nella scorsa legislatura - si rafforza e riparte dalla difesa. Nel suo discorso programmatico la presidente della Commissione ha promesso l'arrivo di un Commissario apposito, che lavorerà in tandem con l'alto rappresentante, in linea con i Trattati, nonché una lista di grandi progetti "d'interesse comunitario", a partire da uno scudo missilistico blustellato. "Non solo per proteggere il nostro spazio aereo ma anche come forte simbolo della nostra unità in materia di difesa", ha dichiarato von der Leyen.
    Ecco, per la verità qualcosa di simile esiste già. E' lo European Sky Shield Initiative (o E.S.S.I) a trazione tedesca, che già coinvolge 21 Paesi europei, sia membri dell'Ue che esterni (come Regno Unito o Turchia). Però due pesi massimi - Francia e Italia - sinora se ne sono tenuti fuori, poiché il sistema Samp-T non ha trovato spazio nel mix. Lo scudo europeo di von der Leyen proverà a sanare la frattura? Molto si sta d'altra parte già muovendo sotto traccia. Il programma della presidente è molto ambizioso e prevede la costruzione di un'Unione della Difesa che stabilisca una sorta di mercato unico degli armamenti, sinora mai nato a causa delle gelosie nazionali e della bassa propensione a collaborare. La questione più spinosa - come finanziare gli enormi investimenti necessari per rafforzare il comparto industriale bellico europeo - non è stata però chiarita.
    Il campo, come spesso accade, è diviso lungo le ben note linee di demarcazione frugali-cicale. "Per inquadrare il nuovo approccio e identificare le nostre esigenze d'investimento - promette von der Leyen - nei primi 100 giorni del mandato presenteremo congiuntamente un Libro Bianco sul futuro della difesa europea". Mentre l'aspetto squisitamente militare sarà sempre responsabilità degli Stati membri (e della Nato), l'Ue ha competenze chiave sulla parte industriale ed è qui che può fare la differenza: il lavoro, con Edis/Edip, ovvero la nuova strategia Ue sulla sicurezza e la difesa, è già iniziato.
    Ma l'Europa geopolitica è molto altro ancora. Passa attraverso il nascituro Patto per il Mediterraneo, con un Commissario dedicato, o lo Scudo Europeo a protezione della democrazia, contro le interferenze estere e la disinformazione; passa per l'allargamento, definito un processo "geostrategico"; e passa attraverso il rafforzamento delle partnership, ad esempio con il Regno Unito e con l'India (viene proposta un'Agenda strategica con Nuova Delhi), con l'Africa e l'America latina. Non solo. Pure il commercio viene rivisto attraverso il prisma del contesto attuale di "rivalità internazionali". Dunque avanti con la "sicurezza economica" e l'attenzione verso settori critici ad alto potenziale (le terre rare, il 'dual-use').
    "Dobbiamo essere più risoluti nel proteggere la nostra economia dalla fuga di notizie sulle tecnologie chiave e dai problemi di sicurezza", chiosa von der Leyen. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it