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Von der Leyen rieletta, 401 sì Decisivi i Verdi, Fdi vota contro. Strappo di Meloni

Il presidente Mattarella, con la sua guida l'Ue superarà le complesse sfide del presente

Redazione Ansa

Le braccia alzate in segno di vittoria. Il lungo applauso dei partiti europeisti. Il sospiro di sollievo di Parigi e Berlino. Ha vinto lei, Ursula von der Leyen. Ha vinto in maniera netta, ottenendo l'agognato bis alla testa della Commissione europea con 401 voti favorevoli (284 i contrari, 15 gli astenuti), 41 in più del quorum necessario, diciannove in più del 2019, quando però l'Eurocamera era composta da 751 membri. Von der Leyen ha vinto grazie ai tre partiti della maggioranza Ursula, Popolari, Socialisti e Liberali. Ma ha vinto soprattutto grazie ai Verdi. Ora dovrà gestire un insieme di quattro gruppi uniti dalla fedeltà all'Europa e all'Ucraina ma non certo segnati dalla coesione, soprattutto sul Green Deal. Eppure Ursula ha raggiunto il primo dei suoi obiettivi: basare il suo mandato su un "centro democratico" dando un calcio a qualsiasi deriva estremista della sua maggioranza.

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Ursula von der Leyen

 

"Sono certo che con l'appoggio dei Paesi membri e sotto la sua guida l'Unione sarà in grado di superare le complesse sfide del presente, che richiedono più che mai un'Europa coesa e unita". Lo scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio alla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. "In un quadro segnato da sfide di dimensione sempre più globale, sono necessarie coraggiose scelte comuni che consentano all'Europa di rafforzare il suo ruolo di attore fondamentale nello scacchiere internazionale, a tutela di quei valori di pace e sviluppo condiviso che ci uniscono".

Ci sarà un primo e un dopo nei rapporti tra la Commissione e l'Italia dopo il voto della plenaria. A Strasburgo, infatti, Giorgia Meloni ha portato a compimento il suo strappo con lo status quo comunitario, iniziato al Consiglio europeo di fine giugno. A Bruxelles la premier aveva votato contro i successori di Charles Michel e Josep Borrell, Antonio Costa e Kaja Kallas, astenendosi su von der Leyen. In Alsazia Fratelli d'Italia ha votato contro la presidente della Commissione, prima volta per l'Italia per un partito che esprime il presidente del Consiglio.

 

 Il sì dei Verdi, ha spiegato Carlo Fidanza, ha reso "impossibile" il voto dei meloniani. In Aula, dopo il discorso di von der Leyen, il co-presidente di Ecr Nicola Procaccini era stati duro, ma non durissimo, sottolineando che la neopresidente conterà sul sostegno di chi ha perso le elezioni. FdI è stata l'unica delegazione italiana a non dichiarare la sua posizione, se non a pochi minuti dal termine dello scrutinio. Ma il voto contrario era nell'aria già dopo il colloquio telefonico di qualche ore prima tra von der Leyen e Meloni.

La presidente aveva ribadito le sue linee guida. E chiarito che il Green Deal, seppur in un'ottica diversa, resterà una stella polare. I rapporti tra von der Leyen e Meloni, hanno osservato fonti europee qualificate, non si chiuderanno per gli effetti della scelta di FdI. Ma rispondendo ad una domanda sulla posizione degli italiani di Ecr, la presidente della Commissione è stata gelida: "Abbiamo lavorato per una maggioranza democratica. Il risultato dimostra che l'approccio è stato giusto", sono state le parole di von der Leyen, che ha invece pubblicamente ringraziato i Verdi. Di fatto il gruppo dei Greens ha evitato che i franchi tiratori - oltre cinquanta - affossassero l'ex ministra tedesca creando un caos che in fondo nessuno voleva. 

Incassando 401 consensi von der Leyen ha superato ampiamente la soglia necessaria dei 360, ma al di sotto della quota teorica della totalità dei quattro gruppi: 454 voti. Ogni gruppo ha avuto infatti delle probabili defezioni, stando a fonti parlamentari. Nel gruppo dei liberali, ad esempio, la delegazione tedesca del Fdp e un eurodeputato irlandese avrebbero scelto di non supportare la nuova Commissione. Defezioni si sono verificate anche nel Partito popolare europeo (Ppe), dove la maggioranza delle delegazioni slovena, croata e francese avrebbe cercato di ostacolare la loro Spitzenkandidat, rivelano fonti popolari. Spaccature si sono registrate anche tra i Verdi, con il gruppo dei francesi e un'eurodeputata belga che hanno scelto di votare contro la decisione del gruppo.

Apparentemente saldo il fronte socialista, dove le defezioni si limiterebbero a un eurodeputato sloveno e un irlandese. La delegazione sei socialisti francese, tuttavia, non avrebbe votato compattamente per il sì: qualcuno potrebbe essersi astenuto. Smentiscono ogni voto in dissenso invece i due sospettati del campo dem, Marco Tarquinio e Cecilia Strada, che hanno fatto sapere alla stampa di aver sostenuto la presidente della Commissione come richiesto dal gruppo dei Socialisti.

 

"Von der Leyen ha vinto la sua partita al termine di una trattativa impeccabile e paradossalmente grazie anche ad elezioni europee che hanno indebolito l'asse franco-tedesco: a Emmanuel Macron e Olaf Scholz non restava che appigliarsi a Ursula per riguadagnare influenza rispetto alla cavalcata delle destre.

A parte i cechi e i belgi, tutta Ecr ha votato contro von der Leyen, così come i Patrioti e l'ultradestra di Europa delle Nazioni sovrane. Anche The Left ha votato no ma per lei il cordone sanitario non ci sarà.

Forza Italia è stato l'unico partito di governo in Italia che si è uniformato alla nuova maggioranza Ursula. Il Pd ha di fatto azzerato i suoi franchi tiratori, convinto dalle aperture nel programma ai temi del sociale, all'emergenza abitativa e al dossier della transizione.

 

"Serve un'Europa forte, il destino dipende da noi", è stato l'appello di von der Leyen all'Aula. Il termine Green Deal, di fatto, sarà sostituito dal Clean Industrial Deal, con cui la Commissione proverà a uniformare tutela delle imprese e mantenimento della rotta ambientale. Difesa e Intelligenza Artificiale saranno alcune delle altre priorità del von der Leyen bis. La sua conferma, celebrata da Volodymyr Zelensky, mantiene l'Ue a fianco di Kiev e lontana da Pechino, nell'attesa che gli Usa svelino, o meno, la loro anima trumpiana. E il principale alleato di The Donald, Viktor Orban, non avrà vita facile. "La sua a Mosca non è stata una missione di pace ma una missione di appeasement", ha scandito von der Leyen. E' stata una delle prime volte che ha attaccato frontalmente il premier ungherese. E' forse anche questo è un segno che, nel suo bis, Ursula sarà anche più forte.

 

IL DISCORSO DI URSULA VON DER LEYEN

Gli eurodeputati hanno dedicato un lungo applauso all'ex presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, citato durante il discorso della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen in aula a Strasburgo.

"Le scelte definiscono il destino e in un mondo pieno di avversità il destino dipende da ciò che faremo ora. L'Europa è davanti ad una scelta decisiva che definirà la nostra posizione nel mondo nel prossimo quinquennio. L'Europa non può controllare dittatori e demagoghi nel mondo ma può scegliere di tutelare la nostra democrazia", ha detto Ursula von der Leyen nel suo discorso di candidatura alla presidenza della Commissione alla Plenaria dell'Eurocamera sottolineando la necessità di una scelta per una "Europa forte". 

Von der Leyen annuncia un "vicepresidente per l'implementazione, la semplificazione e le relazioni interistituzionali" tra le deleghe del prossimo esecutivo Ue. "Dobbiamo rendere le imprese più facili e veloci in Europa. Metterò velocità, coerenza e semplificazione tra le principali priorità politiche", sottolinea von der Leyen nelle sue linee guida politiche, indicando che "ogni commissario avrà il compito di concentrarsi sulla riduzione degli oneri amministrativi e sulla semplificazione dell'attuazione: meno burocrazia e rendicontazione, più fiducia, migliore applicazione, autorizzazioni più rapide". 

"Sono convinta che la versione dell'Europa dopo la fine della seconda guerra mondiale sia comunque la migliore versione dell'Ue della storia. Non lascerò che la polarizzazione estrema della nostra società venga accettata e non accetterò che gli estremismi o le demagogie distruggano il nostro stile di vita europeo", ha detto ancora von der Leyen, pronunciando il discorso al Parlamento europeo di Strasburgo per la riconferma alla guida delle Commissione 

"La nostra competitività ha bisogno di una forte spinta: i fondamenti dell'economia globale stanno cambiando: chi resta fermo resterà indietro, chi non sarà competitivo sarà dipendente. La corsa è aperta e voglio che l'Europa cambi marcia". "Le nostre prime priorità" nel prossimo mandato "saranno la prosperità e la competitività", ha sottolineato. 

"Due settimane fa un premier europeo si è recato a Mosca - ha detto poi von der Leyen facendo riferimento a Viktor Orban -. Questa cosiddetta missione di pace è stata solo una missione dell'acquiescenza, dell'appeasement, una politica di eccessive concessioni". "Solo due giorni dopo i jet di Putin hanno colpito un ospedale pediatrico. Era un messaggio del Cremlino per raggelare noi tutti. Nessuno vuole la pace più dell'Ucraina e l'Ue sosterrà l'Ucraina finché sarà necessario", ha scandito.

Nei prossimi anni "il Next Generation Eu finirà, mentre le nostre esigenze di investimento no", ha detto Ursula von der Leyen nel suo discorso di candidatura al bis davanti alla plenaria dell'Europarlamento a Strasburgo. "Per sfruttare gli investimenti privati abbiamo bisogno anche di finanziamenti pubblici", ha evidenziato. 

"L'obiettivo di tagliare le emissioni di gas serra del 90% entro il 2040 sarà scritto nella nostra legge Ue sul clima", ha confermato von der Leyen.

"Lo spargimento di sangue a Gaza deve fermarsi, qui e ora. L'umanità non può sopportare oltre. Stiamo lavorando per un maggior sostegno all'Autorità Nazionale Palestinese", ha aggiunto poi nel suo discorso. "La soluzione a due Stati è il modo migliore per garantire la sicurezza, per entrambi, israeliani e palestinesi. La gente della regione merita la pace e la prosperità, e l'Ue sarà con loro", ha aggiunto.

"Nominerò un commissario per il Mediterraneo che si concentri su investimenti e partenariati, stabilità economica, creazione di posti di lavoro, energia, sicurezza, migrazione e altre aree di interesse reciproco, nel rispetto dei nostri valori e principi", si legge nelle linee guida politiche della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per i prossimi cinque anni di mandato. Il futuro commissario, precisa von der Leyen, lavorerà a stretto contatto con l'Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza.

"Dobbiamo impedire che attori esterni interferiscano con i nostri processi democratici, la Commissione europea proporrà uno scudo democratico europeo". "Oggi le nostre democrazie sono in pericolo, i nostri giornalisti, di cui plaudo il lavoro, stanno affrontando casi di spionaggio e campagne di disinformazione da parte di attori stranieri, soprattutto russi e cinesi. Mai gli attacchi ibridi sono stati a questo livello", ha aggiunto.  

"Affronteremo la piaga del cyberbullismo, agiremo contro la progettazione delle piattaforme che inducono dipendenza e convocheremo la prima inchiesta a livello Ue sull'impatto dei social media sulla salute dei giovani", ha anche detto von der Leyen. "L'infanzia e l'adolescenza sono periodi di straordinario sviluppo ma anche di vulnerabilità, vediamo sempre più report sulla crisi della salute mentale. I social media, l'eccessivo tempo davanti allo schermo e le pratiche di dipendenza hanno fatto il loro tempo". 

"La nostra comunità non è solo il frutto della storia, ma della nostra volontà". E' la frase di Jacques Delors che Ursula von der Leyen ha citato concludendo il suo discorso di candidatura alla Plenaria dell'Eurocamera. "Gli ultimi cinque anni hanno mostrato di cosa siamo capaci se lavoriamo assieme, quindi continuiamo a lavorare assieme, facciamo una scelta di leadership, scegliamo l'Europa", ha concluso.

"Vorrei concludere con le ultime parole pronunciate da David Sassoli prima della sua scomparsa: la speranza siamo noi. Noi, i cittadini europei, siamo la nostra migliore speranza in un mondo pericoloso. E oggi la speranza dell'Europa è nelle vostre mani" come "forze democratiche", ha detto ancora la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento conclusivo alla plenaria di Strasburgo prima del voto per il suo bis, ricordando l'ex presidente del Parlamento europeo. 

Linee guida di von der Leyen in 30 pagine, 'la scelta dell'Ue'

"L'Europa si trova ora di fronte a una scelta chiara. La scelta di affrontare da soli il mondo incerto che ci circonda. Oppure unire le nostre società e unirci intorno ai nostri valori. Una scelta per far prevalere gli estremisti e gli acquiescenti. O di garantire che le nostre forze democratiche rimangano forti". E' quanto si legge nelle linee guida politiche di Ursula von der Leyen, che sottolinea: "la scelta migliore è l'Europa". "E' essenziale che il centro democratico in Europa regga. Ma se questo centro deve reggere, deve essere all'altezza delle preoccupazioni e delle sfide che i cittadini devono affrontare", si legge ancora. 

La presidente della Commissione designata Ursula von der Leyen si impegna a mantenere la rotta sul Green Deal europeo e intende lanciare un piano per l'industria pulita nei primi 100 giorni del mandato. E' quanto si legge nelle linee guida sui prossimi cinque anni di mandato pubblicate prima del dibattito in Aula al Parlamento europeo. "Questo preparerà la strada verso l'obiettivo di riduzione delle emissioni del 90% per il 2040, che proporremo di inserire nella nostra legge europea sul clima", si legge nel documento in cui von der Leyen annuncia che proporrà una legge per accelerare la decarbonizzazione industriale. 

 "Guardando al futuro - si legge ancora nelle linee guida politiche -, il Clean Industrial Deal deve consentirci di investire di più insieme nelle tecnologie pulite e strategiche e nelle industrie ad alta intensità energetica" e "per questo proporrò un nuovo Fondo europeo per la competitività nel quadro della nostra proposta per un bilancio nuovo e rafforzato". "Per quanto riguarda i finanziamenti e gli investimenti pubblici, la prima priorità sarà garantire l'utilizzo delle risorse disponibili tramite NextGenerationEU e il bilancio attuale", ha sottolineato.

Gli ultimi contatti di Ursula von der Leyen con i gruppi politici hanno avuto luogo fino a poco prima della pubblicazione delle linee guida politiche. E tra questi contatti, spiegano fonti qualificate europee, c'è stato anche il colloquio tra la presidente della Commissione designata e la premier Giorgia Meloni. La telefonata, si spiega, avrebbe avuto luogo ieri in tarda serata. A Meloni, come a tutti gli interlocutori, von der Leyen ha spiegato che, nel suo discorso in Plenaria, non ci sarebbero stati cambi di linea rispetto a quanto illustrato nei giorni scorsi.

Il discorso sulle linee politiche di von der Leyen è stato, spiegano le stesse fonti, frutto di un lavoro durato giorni, calibrato in ogni punto per venire incontro alle richieste delle forze politiche con cui la presidente della Commissione ha intenzione di dialogare. Tra queste forze c'è anche Fratelli d'Italia, e non è un caso - viene sottolineato - che nel testo si sia posto l'accento sul dossier migrazione ma anche su quello relativo all'area del Mediterraneo, al quale von der Leyen ha intenzione di dedicare un portafoglio ad hoc. Ogni paragrafo ha tenuto conto delle istanze che von der Leyen ha recepito negli incontri con i gruppi: il commissario ad hoc agli Alloggi, ad esempio, è una richiesta che ha portato con forza la compagine socialista. Richiesta alla quale la presidente ha voluto andare incontro.

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