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Borrell: "Il consiglio Esteri informale non sarà a Budapest"

"C'è stata una divisione forte tra gli Stati membri"

Borrell: "Il consiglio Esteri informale non sarà a Budapest"

Redazione Ansa

BRUXELLES - L'Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, ha deciso di convocare il Consiglio informale Esteri-Difesa, il Gymnich, a Bruxelles anziché a Budapest come originariamente in programma. Lo ha reso noto lo stesso capo della diplomazia europea in conferenza stampa al termine della riunione dei ministri degli Esteri Ue. Sul punto, c'era una "divisione forte" tra gli Stati membri, ha spiegato Borrell, sostenendo di aver lavorato a una "posizione unitaria", ma "non è stato possibile: c'era chi voleva andare a Budapest, come se nulla fosse, altri si opponevano, altri hanno sostenuto che spettava all'Alto rappresentante decidere". "Considerando l'opposizione di 25 Stati membri alla missione di pace del premier ungherese Viktor Orban, ho capito che andava inviato un segnale anche simbolico", ha spiegato Borrell che ha rifiutato di parlare di "boicottaggio" visto che - ha sottolineato - "l'Ungheria chiaramente parteciperà alla riunione".

"Ascolteremo i Paesi" che chiedono di rivedere la strategia dell'Ue nei confronti della Siria, "ci lavoreremo, ma non siamo ingenui: sappiamo che il regime siriano è molto vicino all'Iran e alla Russia". Ha risposto Borrell a una domanda sulla lettera inviata da otto governi nazionali, tra cui l'Italia e l'Austria, in cui si chiede di rivedere l'approccio dell'Ue nei confronti della Siria. L'Ue, ha sottolineato Borrell, "continua a lavorare per il beneficio della popolazione siriana".

"Gli Stati membri hanno ribadito la necessità di togliere il blocco che va avanti da oltre un anno contro il sostegno militare" a Kiev e "hanno insistito su quanto sia inaccettabile e insostenibile, ma purtroppo il blocco" da parte di Budapest "rimane". "Ho perso la speranza" che il Fondo europeo per la pace "possa essere sbloccato" e questo "è vergognoso", ha attaccato Borrell rispondendo alle domande dei cronisti. "Questi fondi servono per rimborsare gli Stati che hanno già fornito gli aiuti all'Ucraina e che non vengono rimborsati. Non so come si possa risolvere, ma è una situazione vergognosa", ha sottolineato ancora il capo della diplomazia Ue.

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