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Tajani: "Da scelte in Unione europea nessuna ricaduta su maggioranza"

"Fi in prima fila sul programma, senza creare turbolenze"

Tajani: "Da scelte in Unione europea nessuna ricaduta su maggioranza"

Redazione Ansa

BRUXELLES - "Assolutamente no. E' sempre stato chiaro che ci sono posizioni diverse, partiamo da famiglie diverse, ma questo non ha alcuna ricaduta sull'attività di maggioranza e di governo". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo a chi gli chiede di eventuali ricadute sulla maggioranze dalle posizioni assunte sulle nomine dell'Ue. "FI è sempre in prima fila per realizzare il programma senza creare alcuna turbolenza, intendiamo arrivare a fine legislatura con la maggioranza di centrodestra. Posso rassicurare tutti gli italiani che non ci sarà alcun problema per quanto riguarda la tenuta della maggioranza", ha detto.

"Il ritiro mi sembrava nell' aria da qualche giorno, anche con un altro attacco di Covid ha accelerato probabilmente i tempi. Abbiamo lavorato bene con amministrazione Biden, ora rispetteremo tutte le scelte che faranno gli americani. Le relazioni transatlantiche per noi rappresentano una priorità della politica estera e chiunque sarà presidente l'Italia rimarrà un interlocutore privilegiato. Non tocca a noi interferire, seguiamo con grande attenzione e grande rispetto", ha aggiunto. "L'Unione europea è l'Unione europea, non siamo uno Stato degli Stati Uniti. Gli americani faranno le loro scelte e noi faremo le nostre. Vedremo cosa succederà negli Stati Uniti, chi sarà il vincitore e quali saranno le sue politiche, poi l'Ue deciderà per suo conto. Tutti vogliamo la pace, questo deve essere chiaro. Ma la pace deve essere giusta e non può essere la resa all'Ucraina a favore della Russia", ha sottolineato.

"Credo si debba rispettare la regola e cioè andare a Budapest" e "non avere una reazione che possa suonare anche un'offesa all'Ungheria. Non si tratta di rispettare o condividere quello che fa un governo, si tratta di condividere e rispettare la presenza dell'Ungheria all'interno dell'Ue". Questa la posizione del ministro sul possibile boicottaggio del Consiglio informale Ue Esteri-Difesa (Gymnich) in programma il 28-29 agosto a Budapest in risposta alle recenti azioni di Viktor Orban. "Non possiamo fare delle scelte in base ai governi", ha ribadito. "Credo che si possa anche andare a Budapest a dire ciò che si pensa. Si possono fare tutte le critiche che si vogliono, ma non credo che sia giusto cambiare il programma perché questo costituirebbe un precedente che poi potrebbe essere utilizzato in altre occasioni. Questo non andrebbe a vantaggio dell'intera Unione europea e dei Paesi che ne fanno parte", ha osservato Tajani. "Si può non essere d'accordo con i singoli governi. Abbiamo detto che i viaggi di Orban erano viaggi fatti a titolo personale, ma se c'è qualcosa da dire" va fatto "nella sede competente", ha aggiunto il vicepremier, precisando che questo "non significa condividere la politica del governo, significa rispettare un Paese, rispettare delle scelte istituzionali, non di partito o di governo".

"Mi auguro che la scelta del prossimo segretario generale della Nato", Mark Rutte, per l'inviato speciale per il fianco Sud "sia più equilibrata e rispettosa delle richieste italiane". finisce Tajani, rispondendo a una domanda sulla nomina di Javier Colomina da parte di Jens Stoltenberg. La nomina dello spagnolo è "una scelta effettuata prima del voto e riguarda un inviato personale del segretario generale" Stoltenberg, ha sottolineato Tajani.

"I Verdi non fanno parte in maniera strutturale, tant'è che il capogruppo ha detto che il programma di Ursula von der Leyen non è un programma verde. Non credo che tutti i Verdi abbiano votato per von der Leyen. Posso dire soltanto che Forza Italia non voterà i candidati presidenti delle commissioni indicati dai Verdi" al Parlamento europeo. Conclude così Tajani in risposta all'eventuale voto dei Verdi al Parlamento europeo.

"Credo che un portafoglio economico sia nell'interesse dell'Italia, poi bisogna vedere quali sono i contenuti dei singoli portafogli perché è la presidenza della Commissione europea che distribuisce i contenuti del portafoglio. E' importante che sia un portafoglio non soltanto utile all'Italia, ma che permetta anche all'Italia di far valere tutto il suo peso in Europa per dare il contributo importante" di "Paese fondatore", ha evidenziato.

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