BRUXELLES - "Non c'è un impatto immediato" sul mercato e "non c'è un impatto immediato sui due Stati" che hanno lanciato la consultazione, Ungheria e Slovacchia. Lo ha detto un portavoce della Commissione Ue rispondendo, nel corso del punto giornaliero con la stampa a Bruxelles, a chi gli chiedeva se l'esecutivo Ue abbia già registrato conseguenze negative sul mercato dell'energia dallo stop dell'Ucraina al passaggio del petrolio russo attraverso l'oleodotto Druhzba.
Secondo il Financial Times Bruxelles esita a sostenere l'Ungheria e la Slovacchia sullo stop di Kiev alle forniture di petrolio russo verso l'Ue attraverso l'oleodotto Druzhba. Il vice presidente Valdis Dombrovskis, investito della questione dai due Stati dell'Est, ha dichiarato al quotidiano della City che Bruxelles ha bisogno di più tempo per raccogliere prove e valutare la situazione legale. Secondo tre diplomatici interpellati dal Ft, in una riunione di funzionari responsabili per il commercio degli Stati membri, tenutasi ieri, 11 Paesi sono intervenuti a sostegno del suo punto di vista e nessuno ha preso le parti di Budapest e Bratislava. Secondo una delle fonti, l'accordo commerciale con l'Ucraina include una clausola di sicurezza che potrebbe consentire l'interruzione delle forniture. Nei giorni scorsi, Budapest e Bratislava hanno scritto alla Commissione, competente sulla politica commerciale dell'Ue, chiedendole di avviare consultazioni nell'ambito del suo accordo commerciale con l'Ucraina.
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