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L'Agenzia europea per i diritti: "Sui migranti prevale un senso impunità"

Relazione speciale: "Pochissime indagini nazionali su casi maltrattamenti"

L'Agenzia europea per i diritti: "Sui migranti prevale un senso impunità"

Redazione Ansa

BRUXELLES - "Ci sono pochissime indagini nazionali su incidenti che hanno causato la perdita di vite umane e presunti maltrattamenti di migranti e rifugiati alle frontiere, ciò è particolarmente vero se confrontato con il gran numero di rapporti credibili su gravi violazioni dei diritti fondamentali alle frontiere esterne terrestri e marittime dell'Ue, pochissimi procedimenti giudiziari nazionali portano a condanne e prevale un senso di impunità". È quanto si legge nelle conclusioni di un report pubblicato dall'Agenzia Ue per i Diritti fondamentali (Fra).

Gli operatori per la difesa dei diritti umani "riferiscono di gravi, ricorrenti e diffuse violazioni dei diritti contro migranti e rifugiati durante la gestione delle frontiere" e "sebbene numerose segnalazioni appaiano credibili, molti incidenti non vengono indagati. Quando vengono avviate delle indagini penali, queste vengono spesso archiviate in fase preprocessuale", si legge nel rapporto. "Un numero crescente di casi viene sottoposto alla Corte europea dei diritti dell'uomo: negli ultimi anni, la Corte di Strasburgo ha giudicato cinque casi in cui ha riscontrato che gli incidenti non sono stati indagati in modo efficace: in altre parole, le autorità nazionali di Grecia, Croazia e Ungheria non hanno indagato efficacemente su episodi di maltrattamento e perdita di vite umane durante la gestione delle frontiere", ricorda l'Agenzia Ue.

Interpellata sul rapporto nel corso del briefing con la stampa, la portavoce della Commissione Anitta Hipper ha spiegato che l'esecutivo Ue "è a conoscenza del report, la nostra posizione è chiara". I Paesi membri, ha spiegato, "devono rispettare pienamente gli obblighi previsti dal diritto europeo e internazionali, inclusi quelli legati alle violazioni dei diritti".

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