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Consiglio d'Europa potrebbe ridefinire reato traffico migranti

Esperto italiano, protocollo Palermo ha 20 anni, fenomeno mutato

Redazione Ansa

(ANSA) - STRASBURGO, 10 SET - "Credo sia necessario ridefinire in modo più chiaro il reato di traffico di migranti a livello internazionale, perché la definizione contenuta nel protocollo di Palermo, elaborato nell'ambito delle Nazioni Unite, è un po' troppo vaga, e inoltre risale a 20 anni fa, quando il fenomeno era molto diverso". Lo afferma Calogero Ferrara, esperto italiano sul traffico di migranti che sta lavorando a un rapporto in cui si delineano le ragioni per cui il Consiglio d'Europa potrebbe redigere un nuovo strumento, come una convenzione o una raccomandazione sulla prevenzione e sulla lotta a questo fenomeno, e che sarà consegnato entro la fine del 2024.
    "Quando il protocollo di Palermo vide la luce era un testo innovativo, ma allora il reato di traffico di migranti consisteva principalmente nel trasporto di poche persone, magari nascoste in una macchina o in un furgone, per attraversare una frontiera, non c'erano certo gli eventi di centinaia di migliaia di persone che attraversavano il Mediterraneo, e non c'erano i barconi di profughi che affondano davanti alle coste", spiega Ferrara che sta partecipando a una conferenza organizzata dal comitato europeo sui problemi penali del Consiglio d'Europa dedicata al traffico dei migranti, un tema di cui si occupa dal 2016. (ANSA).
   

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