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Gentiloni: "In Italia non si parli solo di tesoretti"

Il commissario all'Economia in un'intervista: "Il nuovo Patto offre orizzonte di 7 anni, lo si sfrutti"

Gentiloni: "In Italia non si parli solo di tesoretti"

Redazione Ansa

BRUXELLES - "In italia rispetto alla legge di bilancio si discute su quali sono le disponibilità, se c'è o non c'è un tesoretto: è comprensibile e fa parte del gioco, ma c'è una novità: con il nuovo patto si può ragionare sulla prospettiva di 7 anni, non solo per il bilancio ma per gli investimenti, ed è molto importante, e vorrei che il governo, il parlamento e le parti sociali dessero più attenzione a questa prospettiva che per un Paese come il nostro è molto importante". Lo ha detto il commissario europeo Paolo Gentiloni intervenendo a SkyTg24.

Parlando del rapporto sulla competitività redatto da Mario Draghi su incarico della Commissione, Gentiloni ha detto che "il rischio che resti lettera morta c'è e mi auguro che con l'inizio della nuova legislatura sia la bussola della prossima Commissione europea". "In italia non ho visto se non marginalmente attacchi frontali alle proposte di Draghi, ma interesse; ma è una contraddizione dire che Draghi ha ragione e opporsi al superamento del criterio dell'unanimità per alcune decisioni a livello Ue".

Interrogato sulla campagna elettorale negli Stati Uniti ha detto che "l'Ue lavora con qualsiasi presidente Usa: segnalerei ai convinti trumpiani di casa nostra, per l'Italia, che ha nell'esportazione uno dei suoi punti di forza, avere un'amministrazione Usa che punta sulla tensione commerciale con l'Europa è nocivo, ne farebbero le spese italia e Germania". "Ma non è solo fatto economico, con Harris alla Casa Bianca si può avere una leadership del mondo libero affidabile", ha affermato Gentiloni. "La democrazia non è più scontata come 25 anni fa", ha detto ancora.

"Sia come centrosinistra che come Paese, dobbiamo evitare un atteggiamento riluttante nel sostegno all'Ucraina, perché nel mondo di oggi definisce la capacità dell'Ue di esserci o meno", ha detto poi rispondendo a un'altra domanda. "L'Italia sino adesso è stata con convinzione dalla parte di Kiev e bisogna evitare di dare spazio a posizioni rinunciatarie, ad esempio sull'utilizzo delle armi: l'Italia sinora è stata con Kiev ma con qualche distinguo di troppo".

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