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Esperto, la polarizzazione è un rischio per la democrazia in Ue

Bene le europee, ma c'è un problema nella lettura dei risultati

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 17 SET - "Per quanto riguarda le elezioni dello scorso giugno, la buona notizia è che l'Europa è ancora il luogo più democratico del mondo" ma "il modo di interpretare chi ha vinto e chi ha perso crea molta insoddisfazione tra gli elettori". Così Sam van der Staak, direttore del programma regionale europeo di International Idea, all'ANSA, in occasione della pubblicazione del rapporto 2024 sullo Stato globale della democrazia. "Le europee - spiega - sono andate abbastanza bene: l'affluenza è stata piuttosto alta, con un numero di votanti superiore alle aspettative, e non ci sono state irregolarità significative, nonostante le preoccupazioni per le interferenze straniere e l'ascesa del populismo".
    D'altro canto, la lettura ambivalente dei risultati, è destinata a creare frustrazione nell'elettorato. "L'estrema destra non ha ottenuto i risultati che ci si aspettava, ma non ha nemmeno ottenuto risultati così bassi da poter dire che le forze più conservatrici o populiste hanno perso e questo crea molta incertezza" aggiunge van der Staak, ricordando ad esempio la rivendicazione della premier, Giorgia Meloni, ad essere "più ascoltata" in considerazione dei risultati delle europee in Italia.
    A livello nazionale "la Francia è il caso perfetto" osserva l'esperto, sottolineando come tale aspetto sia destinato a durare nel tempo "a causa della polarizzazione a cui assistiamo". In generale, "ci sono sempre più Paesi in cui gli estremi vanno bene alle elezioni, ma poi sono spesso esclusi dalla coalizione di governo perché il centro si rifiuta di lavorare con loro" spiega ancora van der Staak, evidenziando il rischio per tali elettori di "non sentirsi parte dell'infrastruttura democratica di cui, in definitiva, l'intera società deve far parte". (ANSA).
   

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