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>>>ANSA/Il Pe verso ok a uso armi Ue in Russia, italiani contro

S e Ppe a favore, no di Lega, FdI, Fi e M5s. I dubbi del Pd

Redazione Ansa

(di Pietro Guastamacchia) (ANSA) - STRASBURGO, 18 SET - La richiesta di "revocare immediatamente le restrizioni sull'uso di armi occidentali contro obiettivi militari russi", contenuta nella risoluzione congiunta dell'Eurocamera per il sostegno all'Ucraina, potrebbe trovare l'opposizione di un blocco italiano bipartisan che comprende, con poche eccezioni, tutta la delegazione italiana a Strasburgo, dai partiti di governo a quelli di opposizione.
    Il testo, al voto giovedì mattina, sarebbe frutto di una negoziazione tra le principali famiglie del Parlamento europeo - Ppe, Socialisti e Liberali - e dovrebbe riassumere il pensiero dei tre gruppi chiave della maggioranza Ursula. Ma alcuni Paesi, Italia in testa, potrebbero dissociarsi.
    Gli eurodeputati della coalizione di governo per ora scelgono il silenzio. Però secondo fonti parlamentari, le delegazioni della Lega, di Fratelli d'Italia e di Forza Italia sarebbero intenzionate a votare contro il contestato passaggio del documento - comunque non vincolante - che apre all'uso delle armi europee sul territorio russo. Una posizione netta che potrebbe portare le tre delegazioni a esprimersi contro l'intero testo, se dovesse essere messo al voto come pacchetto unico.
    Si tratterebbe però di una scelta che rischia di isolare gli italiani della compagine di governo all'interno dei loro gruppi politici. Fatta eccezione per la Lega, la cui decisione dovrebbe essere in linea con il resto del gruppo dei Patrioti per l'Europa, per Fratelli d'Italia e Forza Italia si profila infatti un voto disgiunto dalla maggioranza di Ecr e dei Popolari, con la delegazione di Forza Italia che rischia addirittura di essere l'unica all'interno del Ppe a schierarsi su queste posizioni.
    Nettamente contrari anche gli eurodeputati del Movimento 5 Stelle che invece alzano i toni sostenendo che "il testo ci porta dritti alla terza guerra mondiale" e che, di fatto, "chieda agli Stati membri di bombardare la Russia".
    Più complessa è la posizione del Partito Democratico che, assieme alle delegazioni bulgara, maltese e a una parte di quella tedesca, non aderisce pienamente al testo cofirmato dalla presidenza dei socialisti europei. Per evitare lo strappo, però, il capodelegazione Nicola Zingaretti - spiegano fonti del Pd - sta lavorando a una mediazione tra l'anima pacifista dei dem, rappresentata dagli eurodeputati vicini alla segretaria Elly Schlein, e quella più tradizionalmente legata al sostegno militare all'Ucraina, guidata all'Eurocamera dalla vicepresidente Pina Picierno.
    A venire in soccorso a Zingaretti potrebbe essere il punto tre del testo, al voto giovedì, che "invita l'Ue e i suoi Stati membri ad adoperarsi per individuare una soluzione pacifica alla guerra" e richiede "un impegno attivo dell'Ue nell'attuazione della formula di pace dell'Ucraina e nella creazione delle basi per lo svolgimento del secondo vertice di pace". Una formulazione che potrebbe convincere la delegazione del Pd a sostenere il testo finale, anche con la parte relativa all'uso delle armi sul territorio russo, ma ponendo l'accento sullo sforzo per i negoziati di pace. (ANSA).
   

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