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L'Olanda chiede l'esenzione dalla politica migratoria Ue (2)

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 18 SET - Nella sua lettera, la ministra per l'Asilo, esponente dell'ultradestra di Geert Wilders, ha informato la commissaria Ue per gli Interni e la Migrazione, Ylva Johansson, della volontà del governo dell'Aja di ridurre "drasticamente" l'immigrazione verso i Paesi Bassi "per continuare ad adempiere ai doveri costituzionali" nazionali: "fornire alloggi pubblici, assistenza sanitaria e istruzione".
    L'opt-out è uno dei modi con cui l'esecutivo guidato dal premier Dick Schoof punta a realizzare "la politica d'asilo più severa di sempre". Per ottenere l'esenzione, è necessaria una modifica dei Trattati europei, soggetta all'approvazione unanime dei Ventisette. In passato, alcuni Paesi sono riusciti a strappare l'opt-out quando l'Ue era impegnata a negoziare nuove regole in settori specifici come la difesa, ma la politica migratoria è già in gran parte gestita a livello europeo.
    L'Olanda, aveva detto nei giorni scorsi un portavoce Ue, "ha già approvato" il nuovo Patto sulla migrazione e l'asilo "e nell'Ue, in generale, non si chiede di derogare da una legge adottata".
    Attualmente, sono soltanto tre gli Stati membri che beneficiano di almeno un opt-out. La Danimarca ha detto 'no, grazie' all'euro e si è sfilata anche dalle missioni di difesa e dalla cooperazione su sicurezza e giustizia. L'Irlanda si avvale dell'esenzione dagli accordi di Schengen sulla libera circolazione e in materia penale e giudiziaria. La Polonia ha invece un opt-out dall'applicazione vincolante della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. Prima della Brexit, era il Regno Unito a vantare il record di opt-out, tra cui quelli relativi all'euro, all'area Schengen e alla giustizia e affari interni. (ANSA).
   

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