BRUXELLES - "L'omissione di una capacità fiscale centrale nella riforma" del Patto di stabilità "è comprensibile, ma il dibattito dovrebbe riprendere. Data la combinazione di sfide fiscali di lunga data e di nuove sfide emergenti (invecchiamento, cambiamenti climatici e tensioni geopolitiche), lasciare tutte le esigenze di investimento aggiuntive ai bilanci nazionali e/o ai mercati privati non sarebbe realistico".
"C'è la necessità di combinare la spesa nazionale con sforzi congiunti rafforzati, basati su solide considerazioni economiche, come la considerazione delle ricadute e lo sfruttamento delle economie di scala - aggiunge l'European Fiscal Board -. Sulla base delle forme esistenti di fornitura di beni pubblici europei, ci sono varie opzioni praticabili per intensificarne la fornitura, dove gli accordi di finanziamento e progettazione potrebbero garantire che ciò non porti a una forma nascosta di ridistribuzione tra i paesi"
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