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L'Ue propone rinvio di un anno della legge su deforestazione

Richiesta di posticipare l'entrata in vigore al dicembre 2025

L'Ue propone rinvio di un anno della legge su deforestazione

Redazione Ansa

BRUXELLES - La Commissione europea ha proposto di posticipare di un anno l'entrata in vigore del regolamento contro la deforestazione, prevista alla fine del 2024. Con il rinvio, se approvato dal Parlamento europeo e dai Paesi membri, la legge entrerebbe in vigore il 30 dicembre 2025 per le grandi aziende e il 30 giugno 2026 per le Pmi.

Annunciando l'intenzione di procedere con il rinvio, la Commissione europea assicura che la proroga non metterà "in alcun modo in discussione gli obiettivi o la sostanza della legge". "Data la natura innovativa" della legge, "il calendario rapido e la varietà di parti interessate internazionali coinvolte, la Commissione ritiene che un periodo aggiuntivo di 12 mesi per l'introduzione graduale del sistema sia una soluzione equilibrata per supportare gli operatori di tutto il mondo nel garantire un'implementazione fluida fin dall'inizio", si legge in una nota di Bruxelles, che evidenzia anche che "a tre mesi prima della data di attuazione prevista, diversi partner globali hanno ripetutamente espresso preoccupazioni sul loro stato di preparazione" per attuare le norme, "più di recente durante la settimana dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York".

"Lo stato dei preparativi tra le parti interessate in Europa è anch'esso disomogeneo - aggiunge ancora l'esecutivo Ue -. Mentre molti si aspettano di essere pronti in tempo, grazie a intensi preparativi, altri hanno espresso preoccupazioni". La proposta di rinvio è arrivata anche a seguito delle pressioni del gruppo dei Popolari europei (Ppe) che nelle scorse settimane aveva chiesto all'esecutivo europeo un rinvio della stretta sui prodotti a deforestazione zero ad appena tre mesi dell'avvio dell'attuazione della legge. Le norme rafforzano i controlli dell'Ue sugli operatori o commercianti che devono poter dimostrare che alcuni prodotti immessi sul mercato Ue - tra cui caffè, cacao e olio di palma - non arrivano da terreni recentemente disboscati né hanno contribuito in qualche modo al degrado forestale.

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