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Gava: "Ora risorse comuni Ue per l'energia da fusione"

Il viceministro a Lussemburgo: "Nucleare fondamentale per decarbonizzare l'economia"

Gava: "Ora risorse comuni Ue per l'energia da fusione"

Redazione Ansa

BRUXELLES - L'Italia vede in maniera positiva "l'apertura verso il nuovo nucleare per il post-2030, soprattutto vogliamo promuovere il rafforzamento della catena del valore dell'energia dell'atomo e favorire la collaborazione internazionale, anche attraverso finanziamenti congiunti per la ricerca e lo sviluppo per produrre energia da fusione". È quanto ha sottolineato la viceministra all'Ambiente e sicurezza energetica, Vannia Gava, intervenendo al Consiglio Energia a Lussemburgo. Richiamando le parole di vari omologhi europei ha aggiunto che l'Ue ha "bisogno di un mix completo che sia rinnovabile" e che sfrutti anche "nuove tecnologie da fusione per garantire la decarbonizzazione e la sicurezza energetica".

"L'Italia deve aderire all'Alleanza europea per il nucleare", ha scritto in un post su X. "Lavorerò affinché ciò avvenga già dal prossimo incontro dei Paesi aderenti", ha detto Gava. Finora Roma ha preso parte come Paese osservatore alle riunioni dell'Alleanza lanciata da Parigi nel febbraio 2023, compreso l'ultimo incontro odierno a margine del Consiglio Ue Energia di Lussemburgo. "L'obiettivo" dell'Italia, sottolinea Gava, "è di avere una prima produzione nel 2035 grazie ai mini reattori nucleari".

Durante la riunione dei ministri il rappresentante permanente aggiunto, Stefano Verrecchia, intervenendo al Consiglio Ue Energia nella sessione pubblica promossa dalla Francia per includere l'idrogeno da nucleare nelle future aste della Banca europea dell'idrogeno ha detto che l'Italia è "favorevole all'idea di aprire gli schemi della Banca Ue dell'idrogeno anche all'idrogeno a basse emissioni 'low carbon', a condizione che questi incentivi vengano riconosciuti in maniera diversa alle varie tecnologie". "L'Italia ritiene che l'idrogeno a basse emissioni di carbonio può essere funzionale alla transizione energetica dell'Unione nel breve periodo e medio periodo", ha aggiunto. "In generale siamo favorevoli alla neutralità tecnologica, dunque alla non discriminazione tra tecnologie che consentono di raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni", ha concluso Verrecchia.

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