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L'Ue apre i primi capitoli negoziali per l'adesione dell'Albania

Il premier Edi Rama a Bruxelles: "Vogliamo aderire all'Ue entro il 2030"

L'Ue apre i primi capitoli negoziali per adesione dell'Albania

Redazione Ansa

BRUXELLES - L'Unione europea ha avviato ufficialmente i negoziati di adesione con l'Albania. Nella riunione odierna a Lussemburgo è stato aperto il primo cluster, quello dei 'Fondamentali', che a sua volta racchiude cinque capitoli negoziali tematici. Lo annuncia su X il commissario europeo all'Allargamento, Oliver Varhelyi, plaudendo al "traguardo importante" raggiunto da Tirana nel suo processo di integrazione europea. "Poiché l'Albania ha portato a termine le riforme richieste, siamo in grado di aprire il 1° cluster - Fondamentali, consentendo di procedere con altri cluster" scrive, elogiando la "determinazione" e al"impegno" dell'Albania.

"Questo momento è particolare e devo dire grazie a Vladimir Putin che con una spietata guerra di aggressione, ha svegliato anche i più scettici e ha fatto loro vedere la realtà, ossia che i Balcani occidentali sono necessari per un'Ue più forte tanto quanto l'Ue è necessaria per i Balcani occidentali", ha detto il premier albanese, Edi Rama arrivando alla conferenza intergovernativa che si terrà oggi a Lussemburgo in cui verranno aperti i primi capitoli negoziali per l'adesione dell'Albania all'Ue

"Ora siamo entrambi sulla stessa lunghezza d'onda e ne trarremo il meglio e correremo veloci per garantire che questa grande finestra di opportunità non si chiuda senza che noi facciamo parte dell'Ue", ha aggiunto. "Stiamo attraversando questo percorso con idee molto chiare, volontà molto forte e senza dubbio raggiungeremo ciò che dobbiamo ottenere: Unione Europea, Albania entro il 2030" ha aggiunto, sottolineando l'impegno di Tirana a favore dell'Ue "fin dal primo giorno in cui siamo fuggiti dall'inferno della dittatura e dal paese comunista più isolato d'Europa, la Corea del Nord nel mezzo dell'Europa".

"Indipendentemente dagli umori qui e dei diversi livelli di attenzione o di scetticismo nei confronti dell'allargamento, non abbiamo mai vacillato perché per noi, l'Europa è l'unico posto dove stare e da lasciare alle prossime generazioni con la certezza di lasciarle nell'unico spazio in cui possono essere garantite la libertà, lo stato di diritto e la democrazia", ha continuato.

Rama ha ribadito di aver ricevuto delle richieste da altri Stati per raggiungere un'intesa analoga a quella firmata con l'Italia sui migranti, ma di aver declinato l'offerta. "Bisogna capire che il nostro rapporto con l'Italia è molto speciale, e risale a migliaia di anni fa" ha spiegato il premier sottolineando in particolare modo il "volume di interazioni" con Roma "negli ultimi 34 anni da quando siamo usciti dalla fossa infernale del regime comunista più spietato d'Europa, quando lasciammo le nostre coste a centinaia di migliaia e l'Italia aprì le braccia". Rama ha poi ricordato il ruolo dell'Italia quando "venne a salvarci da una potenziale catastrofe finanziaria dopo la caduta degli schemi piramidali" o ancora l'aiuto offerto durante il terremoto del 2019 "quando i soccorritori italiani furono i primi ad arrivare e a rischiare la vita per salvare vite albanesi sotto le macerie". "Se questo per l'Italia è stato un lavoro sporco, allora bisogna ricambiare" ha aggiunto.

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