Rubriche

Consiglio Europa, 'spiace il no a cittadinanza bimbi stranieri'

'Incoraggiamo l'Italia a rivedere il suo quadro giuridico'

Redazione Ansa

(ANSA) - STRASBURGO, 22 OTT - La commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza si "rammarica" che le autorità non abbia introdotto le modifiche legislative che avrebbero facilitato l'acquisizione della cittadinanza italiana per i minori stranieri nati o cresciuti in Italia, come era stato previsto quando valutò il Bel Paese l'ultima volta nel 2016. È quanto si legge nell'ultimo rapporto dell'organo del Consiglio d'Europa che copre la situazione fino all'aprile di quest'anno.
    Nel documento l'Ecri evidenzia che "rimangono controversie legate alla situazione dei figli di genitori stranieri nati o cresciuti in Italia", indicando che "la legislazione italiana non prevede un accesso facilitato alla cittadinanza per gli immigrati che sono entrati nel Paese durante l'infanzia e sono stati educati in Italia, mentre i bambini nati in Italia possono richiedere la cittadinanza solo dopo aver compiuto 18 anni, a condizione di dimostrare la residenza ininterrotta dalla loro nascita". Tuttavia, aggiunge l'Ecri, la domanda deve essere presentata entro un anno dalla maggiore età, e secondo le informazioni raccolte dall'organo del Consiglio d'Europa, molte persone che hanno diritto a presentarla non sono a conoscenza di questa possibilità. L'Ecri quindi "incoraggia le autorità a rivedere il quadro giuridico e le pratiche amministrative relative all'acquisizione della cittadinanza italiana oltre a ratificare la convenzione europea sulla cittadinanza". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it