(ANSA) - BRUXELLES, 25 OTT - Il presidente del Consiglio
Europeo, Charles Michel, si è detto "assolutamente convinto, più
che mai" che l'allargamento dell'Ue a nuovi Stati entro il 2030
sia un obiettivo realistico. "Considerati gli ultimi sviluppi
geopolitici, sarebbe assurdo se l'Ue non accelerasse con
l'allargamento: è nel nostro interesse", ha spiegato in
un'intervista alla European Newsroom, un pool di agenzie di
stampa di cui fa parte ANSA.
"Se vogliamo più stabilità, più sicurezza, più prosperità in
futuro, non possiamo lasciare che i Paesi dei Balcani
occidentali si trovino in una specie di zona grigia dove altri
attori stanno conducendo un gioco per destabilizzare quei Paesi,
le loro, l'Ue e i valori e i principi democratici che
sosteniamo". Per il presidente del Consiglio Europeo, non sarà
"un percorso facile" ma "più procrastiniamo, più permettiamo ad
altri - che non hanno gli stessi valori, gli stessi principi e
interessi - di usare la nostra procrastinazione per metterci in
difficoltà". "C'è consapevolezza a livello di leader sul bisogno
di prepararsi a questo allargamento", ha detto Michel,
avvertendo delle "conseguenze finanziarie" e della "sfida
politica" che ciò rappresenta.
"Non è difficile, se c'è la volontà politica, assorbire" i
paesi dei Balcani Occidentali in Ue, considerata la loro
dimensione, ha aggiunto Michel. L'Ucraina è "un caso specifico"
perché con i suoi 40 milioni di abitanti potrebbe avere "un
effetto più visibile sulla struttura del bilancio europeo", una
questione a cui si aggiunge quella della ricostruzione, per la
quale secondo l'ex premier belga serve un "meccanismo
finanziario specifico".
Michel ha espresso infine scetticismo sull'ipotesi più volte
ventilata di abbandonare il principio di unanimità per rendere
più agile il processo decisionale. Secondo il presidente, questo
porterebbe ad una maggiore "frustrazione al tavolo del Consiglio
europeo, la divisione sarebbe la nuova normalità", ha detto,
evidenziando che nonostante "le battute d'arresto" il principio
dell'unanimità spinge i leader a tener conto di "tutte le
sensibilità" e a integrarle in una "posizione comune europea".
(ANSA).
Michel, 'sarebbe assurdo non accelerare sull'allargamento'
'Il 2030 obiettivo reale, se non ci muoviamo altri lo faranno'