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Von der Leyen: "Putin non ha voce in capitolo sulla Georgia"

"A Kiev non permettiamo che vinca la forza bruta"

Von der Leyen: "Putin non ha voce in capitolo sulla Georgia"

Redazione Ansa

BRUXELLES - "Non c'è un solo motivo per cui Putin debba avere voce in capitolo sul futuro dei giovani ucraini, moldavi o georgiani. Da molti anni ormai, il popolo della Georgia lotta e si batte per la democrazia. Hanno il diritto di sapere cosa è successo questo fine settimana. Hanno il diritto di vedere che le irregolarità elettorali siano indagate in modo rapido, trasparente e indipendente. I georgiani, come tutti gli europei, devono essere padroni del proprio destino." Lo ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, all'apertura dell'anno accademico del Collegio d'Europa, a Bruges.

Sull'Ucraina, von der Leyen: "So che alcuni sono scettici, a causa delle incertezze legate alla continua aggressione della Russia all'Ucraina e ai costi dell'allargamento. Ma il costo di un'Unione incompleta è molto più alto. Lo sono il costo della frammentazione e della minore prosperità, il costo della guerra e dell'instabilità ai nostri confini, il costo delle interferenze all'interno dei nostri confini. E si invierebbe un messaggio agli autocrati di tutto il mondo: la forza bruta può spezzare la libera volontà di persone libere. Non possiamo permettere che ciò accada. Allo stesso tempo, pensiamo agli impressionanti progressi che un Paese come l'Ucraina ha compiuto negli ultimi anni. Ha approvato un'incredibile serie di riforme, ha raggiunto lo status di candidato e ha avviato i negoziati. Tutto questo, mentre combattevano una guerra per la loro sopravvivenza", ha aggiunto von der Leyen sottolineando: "Una nota definizione della politica è "l'arte del possibile". Ebbene, questo non è sufficiente. A volte, quando la storia chiama, la politica deve essere l'arte di realizzare anche l'impossibile. Dobbiamo avere il coraggio di puntare in alto."

"I cittadini europei vogliono che la nostra Unione li difenda sulla scena mondiale. Ma vogliono anche che la nostra Unione sia vicina a loro, che li protegga, che sia un partner e un alleato nelle loro battaglie quotidiane. Dobbiamo avere il coraggio di uscire dalla nostra zona di comfort e, se necessario, di entrare in nuovi campi d'azione. Ecco perché, per la prima volta, ho inserito l'alloggio nell'agenda europea", ha inoltre aggiunto la presidente dell'esecutivo europeo a Bruges in merito al tema degli affitti. "I giovani come voi faticano a trovare case a prezzi accessibili. E questo non è giusto. Voglio che l'Europa si occupi di questo problema e contribuisca a sbloccare gli investimenti pubblici e privati di cui abbiamo bisogno", ha spiegato.

 

 

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