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>>>ANSA/ 'Operazione Magnus', il blitz globale anti-hacker

Maxi-retata in sei Paesi, due arresti. Colpiti milioni di utenti

Redazione Ansa

(di Marcello Campo) (ANSA) - BRUXELLES, 29 OTT - 'Operazione Magnus': è il nome del blitz della polizia internazionale coordinata da Eurojust che ha smantellato una piattaforma di pirati informatici che con i loro malware - software che consentono di infettare dispositivi e reti o di prenderne il controllo - erano riusciti a rubare i dati di milioni di utenti.
    Una maxi-retata online partita nei Paesi Bassi ed estesasi poi ad altri cinque Paesi: dagli Stati Uniti al Belgio - dove sono scattati due arresti -, dal Portogallo al Regno Unito, fino all'Australia. Alla fine sono stati chiusi i server di 'RedLine' e 'Meta', i due infostealer - così si chiamano i malware utilizzati - in grado di rubare ogni informazione personale e commettere crimini informatici.
    Le informazioni sensibili includevano credenziali e password, dati di moduli salvati automaticamente, indirizzi e-mail e fisici, numeri di telefono, portafogli di criptovaluta e cookie. Dopo aver recuperato i dati personali delle loro vittime, i criminali vendevano le informazioni ad altri criminali attraverso il mercato illegale. Subito dopo i ricettatori utilizzavano a loro volta l'enorme mole di dati acquistati per ottenere denaro, criptovalute e svolgere attività di hacking successive.
    Le indagini su RedLine e Meta sono iniziate dopo che le vittime si sono fatte avanti e una società di sicurezza ha informato le autorità di possibili server sospetti nei Paesi Bassi. Gli inquirenti hanno scoperto che oltre 1.200 server in decine di Paesi eseguivano il malware dando il via all'operazione su scala globale, che ha portato a stroncare gli infostealer il 28 ottobre. Tre server sono stati abbattuti nei Paesi Bassi, due domini sono stati sequestrati, le accuse poi sono state desecretate negli Stati Uniti e due persone sono state arrestate in Belgio.
    Una volta ottenuti i dati e abbattuti i server, le autorità hanno inviato un messaggio ai presunti criminali, includendo anche un video per mostrare loro che la coalizione internazionale guidata da Eurojust è stata in grado di scovare la rete e di interromperne l'attività illegale.
    I superagenti informatici hanno anche recuperato un database di clienti da RedLine e Meta per proseguire le indagini. Ora, per le persone preoccupate di essere cadute nella trappola di RedLine e Meta, una società di sicurezza privata ha messo a disposizione una piattaforma online per consentire di verificare se i loro dati sono stati rubati o meno. (ANSA).
   

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