Rubriche

Nuovo governo al palo in Belgio. Negoziati fino al 12 novembre

I socialisti lasciano. Respinte dimissioni del leader di destra

Redazione Ansa

BRUXELLES - Le trattative per la formazione di un nuovo governo in Belgio restano al palo. Dopo 148 giorni di negoziati, il leader del partito fiammingo di destra N-Va, Bart De Wever, incaricato di formare il nuovo governo federale a seguito del successo elettorale incassato a giugno, ha presentato le sue dimissioni questa mattina. La decisione è stata tuttavia respinta dal re Filippo che, ha riferito il Palazzo Reale, ha concesso a De Wever una proroga fino al 12 novembre per proseguire le consultazioni.

I colloqui tra i partiti della cosiddetta coalizione Arizona (N-Va, i cristiano-democratici fiamminghi del Cd&V, i socialisti fiamminghi di Vooruit, i liberali valloni dell'Mr e il centro-destra vallone degli Engagés) si sono interrotti bruscamente in mattinata, quando il presidente dei socialisti fiamminghi, Conner Rousseau, ha lasciato l'incontro ritenendo "inaccettabili" le proposte socio-economiche avanzate da De Wever. "Non si può chiedere ai socialisti di risparmiare i super ricchi e le multinazionali", ha tuonato Rousseau, tornando a chiedere una distribuzione equa degli sforzi per risanare le finanze pubbliche.

Con l'uscita dei socialisti fiamminghi, i quattro partiti rimanenti continueranno ad esplorare le possibilità di ampliare la coalizione a un quinto partner, indispensabile per ottenere la maggioranza. Le trattative sono ormai una vera corsa contro il tempo per riuscire ad approvare il bilancio entro la fine dell'anno.
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it