(di Michele Esposito)
(ANSA) - BRUXELLES, 06 NOV - Eccolo, il peggiore degli
incubi, materializzarsi poco le sette della mattina di un cupo
mercoledì: l'Europa dopo i 4 anni dell'era Biden si ritrova al
punto di partenza, o forse peggio. Si ritrova con un Donald
Trump che non ha risparmiato i suoi strali contro Bruxelles
nella sua campagna elettorale e che, a gennaio, arriverà alla
Casa Bianca mentre l'Ue cerca ancora il bandolo nella matassa
nella gara per la competitività globale.
Per i leader europei, oltre al danno c'è la beffa. Giovedì e
venerdì ad attenderli, alla Puskas Arena di Budapest, c'è il più
stretto alleato di Trump in Ue: Viktor Orban. L'esultanza del
premier magiaro e di tutto il sovranismo europeo è stata totale.
"Una vittoria necessaria al mondo", ha twittato Orban mentre
Trump non aveva ancora finito il suo primo discorso da
presidente eletto in Florida. Ma a celebrare The Donald sono
stati tutti i Patrioti per l'Europa: da Matteo Salvini
all'olandese Geert Wilders, fino a Marine Le Pen, che ha parlato
di "nuova era politica". Al Parlamento europeo qualcuno ha
persino indossato il simbolico cappellino con la scritta 'Maga',
mentre le audizioni dei commissari in pectore, seppur con meno
serenità rispetto ai primi candidati, sono proseguite senza
scossoni.
Da tutte le cancellerie europee, nel giro di una manciata di
ore, sono arrivate puntuali le congratulazioni per il nuovo
alleato americano nel segno della "storica" amicizia
transatlantica. Emmanuel Macron si è detto pronto a lavorare
con Trump "con rispetto e ambizione". Ursula von der Leyen, in
uno nuovo scatto della sua Realpolitik, si è congratulata
"vivamente" per la vittoria del repubblicano invitandolo a
lavorare "ad un'agenda transatlantica forte". Donald Trump sarà
il convitato di pietra del duplice vertice che avrà luogo a
Budapest: prima la riunione della Comunità Politica europea, poi
il Consiglio europeo informale tutto incentrato sui report di
Mario Draghi, che illustrerà il suo lavoro. In mezzo, la cena
dei leader tutta incentrata sugli effetti dell'uragano Trump.
Giorgia Meloni, nonostante l'influenza, ci sarà. E tra le mura
neogotiche del Parlamento ungherese che ospita la cena sarà
chiamata a destreggiarsi tra l'asse franco-tedesco e chi, come
l'amico Orban, ha preparato tutto per accogliere nella 'tana del
lupo' i suoi avversari europeisti.
Su un punto Orban sembra essersi fermato: far collegare Trump
alla cena. Del resto, l'Ue ferita è pronta a riorganizzarsi.
Subito dopo la consacrazione di Trump, Emmanuel Macron e Olaf
Scholz hanno parlato di uno "stretto coordinamento" e di un
lavoro per "un'Europa forte e coesa". Il ritorno di Trump cambia
le carte in tavola anche all'Eurocamera, con il Ppe che ha meno
margini di manovra per eventuali maggioranze con chi, come i
sovranisti, hanno in uno come Trump il loro riferimento. Non a
caso ai festeggiamenti dei Patrioti ha fatto seguito una certa
freddezza dei Popolari e una misurata soddisfazione di chi, come
Fdi, a Bruxelles vuole fare da raccordo tra i filo-Ue e le
destre estreme. "E' un giorno buio, ha vinto un progetto
xenofobo e autoritario", è stata invece la trincea issata dai
Socialisti.
Sempre a Bruxelles, questa volta sul lato Nato, il ritorno
di Trump è stato accolto in un mix di sano realismo e ansia da
panico. Il rapporto del tycoon con l'Alleanza durante il suo
primo mandato è stato a dir poco burrascoso ma, viene spiegato,
"le aspettative questa volte sono gestite meglio". Sul fronte
ucraino, all'Alleanza Atlantica stemperano il pessimismo
osservando come "Trump non ami perdere". Mark Rutte è stato il
primo leader dopo Orban a congratularsi con Trump. Non è un
caso. La Nato è pronta a tendere la mano al tycoon, convinta che
l'Ue debba fare di più. Ora però, viene sottolineato, non si
tratta più di un'ipotesi, "ma di un'assioma". (ANSA).
>>>ANSA/L'Ue serra i ranghi, il giubilo di Orban e sovranisti
Voto Usa al summit di Budapest. Nato, ora 'Europa faccia di più'