(ANSA) - BRUXELLES, 07 NOV - L'avvocato generale francese
presso la Corte di Giustizia dell'Ue, Richard de la Tour, ha
espresso le sue conclusioni nell'ambito del procedimento di
rinvio pregiudiziale presentato dal Tribunale di Bologna nel
luglio del 2023 - ovvero la causa C-460/23 Kinsa - in merito
all'obbligo per gli Stati membri di adottare "sanzioni adeguate"
per prevenire il favoreggiamento dell'ingresso, del transito e
del soggiorno non autorizzati all'interno dell'Unione Europea,
in base alla Direttiva Ue 2002/90 del 28 novembre 2002
sull'immigrazione illegale, in presenza di ragioni umanitarie.
L'avvocato rileva che "non sussiste alcun elemento di natura
tale da inficiare la validità di detta direttiva dal punto di
vista del principio di legalità dei reati e delle pene".
(ANSA).
Corte Ue,valida la Direttiva su favoreggiamento immigrazione
Giudici chiesero precisazioni. 'Stati valutino caso per caso'