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La Commissione Ue lima le stime di crescita Italia Al rialzo allo 0,7% nel 2024 e all'1% nel 2025

Pubblicate le previsioni economiche autunnali della Commissione. Italia su all'1,2% nel 2026

La Commissione Ue lima le stime di crescita Italia Al rialzo allo 0,7% nel 2024 e all'1% nel 2025

Redazione Ansa

BRUXELLES - La Commissione europea lima nelle previsioni di autunno la crescita attesa per l'Italia. Il Prodotto interno lordo italiano è atteso ora in crescita dello 0,7% nel 2024, rispetto allo 0,9% delle previsioni di metà maggio. Nel 2025 è visto crescere dell'1%, rispetto all'1,1% delle stime di primavera. Per il 2026 il Pil è visto salire dell'1,2%.

In Italia, si legge dalle previsioni, "si prevede che il Pil reale crescerà dello 0,7% nel 2024, sostenuto dagli investimenti e dal calo delle importazioni. L'attività economica è destinata a crescere rispettivamente dell'1% e dell'1,2% nel 2025 e nel 2026, con l'aumento dei consumi e l'accelerazione della spesa correlata al Pnrr". "Si prevede che l'eliminazione graduale di consistenti crediti d'imposta per l'edilizia abitativa e le entrate sostenute spingeranno il deficit pubblico in modo significativo verso il basso", segnala. "Al contrario, il rapporto debito/Pil è destinato a salire nel periodo di previsione, raggiungendo il 139,3% del Pil nel 2026 (dal 134,8% del 2023), spinto dall'impatto ritardato dei crediti d'imposta per la ristrutturazione degli alloggi maturati nel deficit fino al 2023".

La Commissione Ue ha anche confermato le previsioni di crescita economica per l'Eurozona quest'anno, con un aumento del Prodotto interno lordo atteso in aumento dello 0,8%, come nelle previsioni di maggio. Ha limato la crescita attesa nel 2025, con il Pil visto salire dell'1,3%, rispetto all'1,4% indicato in precedenza. Nel 2026 il Pil nella zona euro è visto salire dell'1,6%. Limate anche le attese per l'Ue tutta, dove il Pil è visto crescere dello 0,9% nel 2024 (da 1%), dell'1,5% nel 2025 (da 1%) e dell'1,8% nel 2026.

La Commissione stima l'inflazione dell'Eurozona al 2,4% quest'anno, al 2,1% nel 2025 e all'1,9% nel 2026. Nell'Ue l'inflazione è attesa al 2,6% quest'anno, al 2,4% il prossimo anno e al 2% nel 2026. Per l'Italia l'attesa è che l'inflazione si porti all'1,1% nel 2024, all'1,9% nel 2025 e all'1,7% nel 2026.

L'incertezza e i rischi al ribasso per le prospettive economiche sono aumentati, spiega Bruxelles nelle previsioni. "La prolungata guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina e l'intensificarsi del conflitto in Medio Oriente alimentano rischi geopolitici e rischi per la sicurezza energetica". E si aggiunge che "un ulteriore aumento delle misure protezionistiche da parte dei partner commerciali potrebbe sconvolgere il commercio globale, gravando sull'economia altamente aperta dell'Ue".

Le stime dell'esecutivo comunitario sono state elaborate su i dati al 31 ottobre e ipotesi sulle politiche governative al 25 ottobre, senza conoscere l'esito delle elezioni Usa. "Sul fronte interno, l'incertezza politica e le sfide strutturali nel settore manifatturiero potrebbero comportare ulteriori perdite di competitività e gravare sulla crescita e sul mercato del lavoro. Inoltre, ritardi nell'attuazione dei Piani di Ripresa e resilienza o un impatto più forte del previsto dal consolidamento fiscale potrebbero ulteriormente frenare la ripresa della crescita. Infine, le recenti inondazioni in Spagna illustrano le conseguenze drammatiche che la crescente frequenza e portata dei disastri naturali possono avere non solo per l'ambiente e le persone colpite, ma anche per l'economia".

La Commissione europea vede il Pil della Germania in recessione allo -0,1% nel 2024 e in discesa dopo lo -0,3% registrato nel 2023. È quanto emerge dalle previsioni economiche di autunno pubblicate dalla Commissione europea. Bruxelles stima il Pil tedesco allo 0,7% nel 2025 e 1,3% nel 2026. Per restare ai Paesi più, guardando alla Francia, la Commissione europea stima il Pil all'1,1% nel 2024, 0,8% nel 2025 e 1,4% nel 2026. Per la Spagna la stima è al 3% nel 2024, 2,3% nel 2025 e 2,1% nel 2026.

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