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Il Consiglio Affari Generali riconosce i fondi di coesione come chiave per le sfide demografiche

Il Consiglio Ue recepisce le richieste del Comitato Regioni 

Il Consiglio Affari Generali riconosce i fondi di coesione come chiave per le sfide demografiche

Redazione Ansa

BRUXELLES - Esplorare "ulteriori aree di sostegno" e rafforzare le sinergie tra i fondi della politica di coesione dopo il 2027 per affrontare la sfida del cambiamento demografico: A chiederlo sono i 27 ministri responsabili della politica di coesione che al Consiglio Ue Affari Generali hanno adottato le conclusioni sul ruolo della politica di coesione nell'affrontare le sfide demografiche nel continente, nel pieno del dibattito sul prossimo bilancio pluriennale europeo che coinvolgerà anche la principale politica di finanziamento dei territori.

"Il sostegno nell'ambito della politica di coesione per affrontare le sfide demografiche è rimasto finora frammentato", si legge nel testo, in cui i 27 ritengono "che la politica di coesione debba continuare a svolgere un ruolo centrale nell'affrontare queste sfide, attraverso strategie integrate basate sui luoghi e sulle persone, in linea con il principio di sussidiarietà, il principio di partenariato e la governance multilivello, nonché la gestione condivisa".

Tutti principi che sono stati accolti con favore dal Comitato europeo delle Regioni che la scorsa settimana, durante la sessione plenaria a Bruxelles, ha adottato un parere per chiedere il riconoscimento della transizione demografica come priorità dell'Unione europea accanto a quelle verde e digitale, sottolineando il potenziale della politica di coesione nell'affrontare le trasformazioni demografiche. Appelli che, scrive il Comitato in una nota, sono stati presi in considerazione dal Consiglio: nelle conclusioni, i Paesi dell'Unione invitano Bruxelles a considerare "il rafforzamento degli approcci territoriali integrati" e a "esplorare ulteriori aree di sostegno per il futuro che siano pertinenti per affrontare il cambiamento demografico". 

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