Rubriche

Cpi, 'mandati d'arresto validi a vita, ma l'Onu può sospenderli'

'In passato arresti eseguiti anche dopo 10 o 15 anni'

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 06 DIC - "Se si guarda alla storia della giustizia penale internazionale, si vedrà che in molti casi i mandati d'arresto sono rimasti in sospeso per 10 anni e a volte anche per 15 anni, e poi sono stati eseguiti: i mandati d'arresto sono validi a vita, non possono essere ritirati se non con una decisione dei giudici". Lo ha detto Fadi Abdallah, portavoce della Corte penale internazionale (Cpi), in un incontro con i giornalisti a Bruxelles discutendo sui casi di Vladimir Putin e Benyamin Netanyahu.
    "Riteniamo che i giudici abbiano deciso in base alle prove che hanno davanti. Rispettiamo pienamente la presunzione di innocenza dei sospettati ma essi devono rispondere ai giudici e a volte alcuni individui possono beneficiare di circostanze o di protezione politica ottenendo un certo periodo di tempo: la politica però cambia continuamente mentre la giustizia continua a perseguire il suo obiettivo", ha sottolineato. A chi gli fa notare che la posizione della Corte potrebbe avere un impatto sui possibili accordi di pace, in Ucraina come in Palestina, Abdallah ribadisce che "la Corte non può farsi carico di "considerazioni politiche".
    "È un argomento che viene usato a volte ma noi crediamo che non ci sia pace duratura senza giustizia", precisa. "Se ci sono considerazioni sulla necessità di fermare i casi perché ci sono, ad esempio, negoziati di pace, non spetta alla corte decidere in merito. Dobbiamo decidere in base alla legge. Ma c'è un articolo nello statuto della legge che permette al Consiglio di Sicurezza dell'Onu di sospendere le attività della Corte, i mandati di arresto o i procedimenti per 12 mesi con una decisione ai sensi dell'articolo 7, quindi senza veto, con la possibilità di rinnovo", nota. Quindi c'è uno spazio per le esigenze della politica, per quanto limitato. "Il Consiglio di Sicurezza, se davvero necessario, può sospendere ma non porre fine ai casi davanti alla Corte". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it