BRUXELLES - "E' importante che il compromesso sulla proposta di direttiva trovi il giusto equilibrio tra l'esigenza di definire un quadro europeo sulla tassazione dei prodotti energetici in grado di contribuire al perseguimento dei nostri obiettivi ambientali e la necessità di assicurare la competitività dell'industria europea e la sostenibilità per le famiglie in un difficile contesto economico e geopolitico che condiziona i prezzi dell'energia". Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti alla sessione pubblica dell'Ecofin sul punto sulla revisione della direttiva relativa alla Tassazione dei prodotti energetici chiedendo di "rinviare" la parte sul settore marittimo e aereo e "di subordinarla una preventiva analisi sulla effettiva disponibilità di carburanti alternativi". Secondo Giorgetti va poi "migliorato" il compromesso ad esempio sull' "aumento delle aliquote minime per i carburanti fossili meno inquinanti come gas naturale" con una maggior gradualità. Per il progredire sugli obiettivi climatici le misure "devono essere valutate anche tenendo conto del loro impatto economico e delle situazioni specifiche dei singoli Stati membri - ha spiegato Giorgetti -. Come evidenziato anche nel rapporto Draghi i prezzi dell'energia hanno un forte impatto sulla competitività europea, in particolare sull'industria ad alta intensità energetica. Di ciò occorre tener conto nel definire il quadro europeo della tassazione dei prodotti energetici valutando altresì gli effetti sulla combinazione della tassazione con altre misure di decarbonizzazione e produzione di energia da fonti rinnovabili". Rispetto al comparto marittimo e aereo, ha ricordato, sono settori "già impegnati verso la transizione verde nell'ambito dell'attuazione di altre misure europee come l'Emission Trading System" e "l'introduzione della tassazione nel breve termine avrebbe ripercussioni negative sulla competitività" "Occorre evitare di penalizzare la produzione" di alcuni settori come quella vetro ceramica o della carta "esposti significativi rischi di delocalizzazione delle produzioni in paesi con normative ambientali meno stringenti. Auspichiamo pertanto una revisione dell'attuale compromesso che assicuri un'adeguata tutela per tali comparti", ha spiegato Giorgetti. "In terzo luogo riteniamo che l'eliminazione. sebbene dopo un periodo transitorio, della possibilità di differenziare le aliquote sui propellenti come il gasolio per il trasporto su strada a uso commerciale possa penalizzare Stati membri come l'Italia particolarmente esposti per la peculiare situazione geografica che rende più difficile l'utilizzo di mezzi di trasporto alternativi", ha concluso.
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