BRUXELLES - Ci vorrà circa un anno perché si arrivi in Ue alla firma dell'accordo di libero scambio tra l'Unione europea e il Mercosur. È quanto si apprende da un alto funzionario della Commissione europea. Rispetto al testo iniziale sono state fatte molte modifiche negli ultimi anni, ha spiegato. "Si dovrà ripulire ciò che è stato modificato e ci vorranno alcune settimane. Speriamo di essere a gennaio in grado di avere un testo definitivo". Ci sarà a quel punto un'ulteriore analisi legale del testo. "Entro febbraio, dovremmo essere in grado di avviare la traduzione in 23 lingue", con ora anche il gaelico, ultimo arrivato. Questo "potrebbe richiedere dai 4 ai 6 mesi" con una possibile accelerazione se ci sarà "la volontà politica di farlo".
A quel punto la Commissione potrà formulare la proposta di adozione al Consiglio, cui seguirà la firma. Per un'idea delle tempistiche, ha spiegato, per l'accordo con il Cile il negoziato era stato concluso a dicembre 2022 e "abbastanza velocemente" si è poi potuto firmare a dicembre 2023 (entrerà in vigore il primo febbraio 2025).
Da quanto ha spiegato l'alto funzionario dell'esecutivo comunitario, l'accordo è stato concluso aggiornando il testo del 2019 "in alcune aree specifiche": "per la Commissione europea è stato estremamente importante per ottenere l'impegno sulla parte di sviluppo sostenibile dell'accordo nell'ambito dell'Accordo di Parigi", ha spiegato. L'intesa alla fine ha "un protocollo specifico, sullo sviluppo sostenibile che sarà un allegato al capitolo Commercio e sviluppo sostenibile con la stessa risoluzione delle controversie e le stesse eccezioni che abbiamo in, in quel capitolo, se volete, in cambio di ciò, i paesi del Mercosur, il Brasile in particolare, hanno insistito per avere uno spazio politico per affrontare parte di ciò che pensavano fosse uno scenario mutevole, a livello globale sulla politica industriale".
"I negoziati sull'agricoltura - ha chiarito - si sono conclusi nel 2019 e tutto ciò che è stato fatto negli ultimi mesi non è stato relativo all'agricoltura". Nell'intesa sono incluse disposizioni sugli appalti pubblici, sui dazi all'esportazione e sul settore automobilistico, oltre appunto a misure per affrontare le normative dell'Ue sul Green Deal. Ci sono poi dei meccanismi per affrontare eventuali cambiamenti significativi nei flussi commerciali, come un meccanismo di riequilibrio o ribilanciamento che consente a ciascuna parte di sospendere le concessioni se le misure adottate dall'altra parte compromettono seriamente i benefici dell'accordo.