BRUXELLES - "Il Consiglio riconosce la valutazione della Commissione secondo cui la Serbia mantiene il suo livello di preparazione sui parametri di apertura del cluster 3 (competitività e crescita inclusiva)" e "tornerà sulla questione" sulla base di "ulteriori progressi sostanziali compiuti dalla Serbia, in particolare nei settori menzionati al paragrafo 29 (stato di diritto e normalizzazione delle relazioni con il Kosovo, ndr) e in linea con il quadro negoziale, rispetto alla valutazione esposta nella relazione sull'allargamento 2024". È quanto si legge nelle conclusioni sull'allargamento approvate dal Consiglio Affari Generali.
Nelle conclusioni, in cui si prende nota del pacchetto sull'allargamento della Commissione europea, il Consiglio ribadisce il suo "impegno per l'allargamento" e la "necessità di una condizionalità equa e rigorosa, il principio del merito e la reversibilità" del processo di integrazione, mentre si sottolinea "l'importanza di assicurare che l'Ue possa mantenere e approfondire il proprio sviluppo, compresa la capacità di integrare nuovi membri". Riguardo a Ucraina e Moldavia, si reitera il "fermo sostegno dell'Ue" ai rispettivi percorsi di adesione all'Ue e si plaude ai "notevoli progressi" compiuti nelle riforme nell'ultimo anno, nonostante le sfide causate dalla guerra di aggressione della Russia. Dei due Paesi, si chiede di aprire ufficialmente i negoziati di adesione "il prima possibile, quando saranno soddisfatte le condizioni". Bocciata invece la Georgia. "Il Consiglio - si legge - ribadisce la seria preoccupazione dell'Ue in merito alla linea d'azione intrapresa dal governo georgiano" che "mette a repentaglio il percorso europeo" del Paese, determinando di fatto un arresto del processo di adesione, e "deplora la recente dichiarazione del governo georgiano sulla sospensione del processo di adesione all'Ue fino al 2028".
Venendo ai Balcani Occidentali, il Consiglio plaude all'obiettivo di Albania e Montenegro di "proseguire i rapidi progressi" nei rispettivi percorsi verso l'Ue, e "incoraggia tutte le forze politiche a seguire l'ambizioso piano per la chiusura dei negoziati di adesione". Più preoccupato il tono del testo in merito al Kosovo, invitato, insieme alla Serbia, a trovare una "soluzione sostenibile alla situazione nel nord", e in merito alla Bosnia-Erzegovina, di cui lamenta le iniziative dell'entità serba del Paese (Republika Srpska) che vanno "contro il percorso Ue" della Bosnia-Erzegovina, tra cui "la retorica secessionista e la messa in discussione dell'ordine costituzionale del paese". Della Turchia si sottolinea infine "l'interesse strategico dell'Ue in un ambiente stabile e sicuro nel Mediterraneo orientale e nello sviluppo di una relazione cooperativa e reciprocamente vantaggiosa" e si ribadisce la disponibilità a impegnarsi con Ankara in settori di interesse comune "in modo graduale, proporzionato e reversibile".
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