BRUXELLES - L'Unione Europea - al debutto dell'ex premier estone Kaja Kallas alla guida del Consiglio Affari Esteri - aumenta il carico sulla Russia approvando ufficialmente il 15esimo pacchetto sanzioni e, per la prima volta, include nella lista nera individui e società cinesi responsabili per aver contribuito all'invasione dell'Ucraina. "Il nostro messaggio è chiaro: non si può alimentare il conflitto in Europa e non affrontare le conseguenze", ha detto Kallas.
Poi c'è la parte ibrida. Sembra lana caprina ma non lo è, tant'è vero che l'Ue ha aperto un regime di sanzioni apposito e, per la prima volta, sono arrivate azioni concrete. Qui spicca la designazione dell'Unità GRU 29155, un'unità segreta dell'agenzia d'intelligence militare russa (GRU), "nota per il suo coinvolgimento in omicidi stranieri e attività di destabilizzazione come attentati e attacchi informatici in tutta Europa, e alcuni dei suoi militari sono attivi in Ucraina, Europa occidentale e Africa". Per quanto riguarda il tormentone del momento, le truppe europee, Kallas invece ha tagliato corto: "Per i peacekeeper prima serve la pace e Mosca non ha cambiato i suoi obiettivi". "La divisione del lavoro deve essere tale che sia gli Stati Uniti che l'Unione Europea aiutino l'Ucraina a raggiungere una migliore posizione contrattuale per potenziali negoziati futuri, verso i quali l'aggressore e non la vittima dovrebbe essere incoraggiato e costretto", le ha dato manforte il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski. L'alto rappresentante Ue ha notato, d'altra parte, che la caduta di Assad ha indebolito Vladimir Putin e la Siria dovrà restare "libera dall'influenza" di Mosca e Teheran. "Anche i partner arabi hanno detto di non avere interesse ad una presenza russa nell'area e su questo possiamo collaborare", ha assicurato Kallas.
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