STRASBURGO - "L'Europa rappresenta la giustizia: abbiamo bisogno che l'Europa chieda la liberazione dei detenuti e si faccia sentire. Non servono accordi per salvare la faccia: vogliamo il voto e se non ci sarà, ci sarà una crisi e sarà tutto più difficile". Lo ha detto la Presidente uscente della Georgia Salome Zurabichvili intervenendo nell'aula del Parlamento europeo di Strasburgo. "L'Europa deve trovare una leva per intervenire in un Paese di 3 milioni di abitanti: se non è capace di farlo , come pensa di affrontare i giganti mondiali? Aspetterete ancora? La Georgia non mollerà ma si aspetta che agirete per difendere i valori europei", ha concluso.
"Il movimento di protesta in Georgia ormai abbraccia tutta la società: si tratta di proteste che si ripetono ogni volta che i georgiani avvertono minacce per la loro libertà e la loro dipendenza, è un movimento pacifico, di disobbedienze civile: le rivendicazioni sono due, ridateci il nostro voto e il nostro futuro in Europa e chiede la ripetizione delle elezioni", ha aggiunto. "Non ci sono due Paesi: da una parte c'è il popolo, dall'altra il partito di governo che opprime e fa finta che sia possibile un ritorno in Europa perchè l'80,90% dei georgiani vuole un passaporto europeo, così loro devono continuare ad alimentare questa speranza", ha aggiunto.
"La retorica russa sta cercando di privarci della nostra identità georgiana: questa costruzione di uno stato russo è lenta ma costante, occupando tutte le istituzioni", ha detto ancora. "Poi siamo arrivate alle elezioni pilotate in modo sofisticato, è stata cambiata la legge per dare tutto il potere alla Commissione elettorale, il voto elettronico è stato pensato in modo specifico senza le garanzie necessarie, sono stati usati i call center, poi le intimidazioni dei funzionari pubblici ad opera dei russi prima e dopo le elezioni", ha sottolineato.
"Poi sono stati usati fondi neri, circa 200 milioni di dollari: durante le elezioni non c'era un poliziotto in giro, ho assistito alle violenze ma il ministro dell'Interno è sempre stato irreperibile e durante il voto sono stati violati due principi: l'universalità, un milione di georgiani della diaspora non hanno potuto votare, tanti anche qui a Strasburgo", ha osservato. "Solo 34mila di loro ha potuto votare e poi è stata violata la riservatezza, rispetto al voto elettronico, visto che c'erano telecamere puntate su chi votava".
"In gioco c'è la credibilità dell'Europa: non potete permettervi che vengano umiliati i principi europei", ha detto. "Finora l'Europa non è stata all'altezza, è stata lenta nelle sue reazioni, servono misure chiare dall'Ue e da Washington: la Georgia è il baluardo contro la Russia", ha continuato nel parlare agli eurodeputati. Se la Georgia cade sotto l'intervento elettorale russo, ha allertato, "è probabile che metta a repentaglio la connettività con il Mar nero, e il futuro dell'Armenia, in gioco non c'è solo la Georgia, ma il Caucaso: la nostra storia è parte della guerra che la Russia ha dichiarato all'Europa, se perderà in Ucraina, in Romania, tenterà di tutto in Georgia".
"La Costituzione è stata scritta dallo stesso premier che la sta violando e con un mandato inesistente sta mettendo in pausa il futuro della Georgia: tutto è sotto il controllo di un unico uomo, contro di lui sono alcuni media di opposizione che però hanno gravi problemi finanziari, prodotti dall'esterno: io stessa ho due impeachment a mio carico e contro di me c'è anche una campagna di odio", ha affermato ancora.
"La vera minaccia è l'abolizione dei partiti: siamo tutti considerati liberalfascisti", ha aggiunto. "Un altro strumento di questa russificazione di Stato è la bugia continua, ora le dichiarazioni ufficiali dicono che alcuni Paesi europei hanno detto cose che poi ovviamente non sono vere: i georgiani che vedono la Tv non sanno che il loro governo sta mentendo", ha detto riferendosi alla dichiarazione con cui il primo ministro Irakli Kobakhidze ha affermato su X che Spagna, Italia e Romania hanno respinto insieme a Ungheria e Slovacchia la proposta di sanzioni contro i poliziotti responsabili delle violenze contro i manifestanti scesi in strada.
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