ROMA - "Avrete letto che l'Alto rappresentante Ue, Kaja Kallas, apre alla rimozione delle sanzioni verso la Siria, un altro strumento che può essere utilizzato per avvicinare, ma è ovvio che ci muoviamo in una situazione che a nessuno di è chiarissima". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in Aula al Senato, in sede di replica dopo la discussione generale sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio Ue, rispondendo al senatore di Iv Matteo Renzi.
Nella risoluzione di maggioranza presentata dopo le comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo approvata con 100 sì e 64 no, il Governo si impegna, prima di tutto, a "continuare a sostenere, per tutto il tempo necessario, l'Ucraina" da un punto di vista politico-diplomatico, economico-finanziario, militare e umanitario, pur proseguendo "nell'impegno diplomatico" per la pace; a promuovere "l'applicazione delle sanzioni nei confronti della Federazione russa e valutare l'incremento dei dazi all'importazione sui prodotti agricoli"; ad adoperarsi per porre fine alla detenzione dei civili ucraini da parte delle autorità russe; "concentrare ogni sforzo utile per la ricostruzione dell'Ucraina" ricordando la Ukraine Recovery Conference che l'Italia ospiterà a Roma il 10-11 luglio 2025; promuovere la partecipazione delle aziende italiane alla ripresa e ricostruzione dell'Ucraina.
Sul fronte del Medio oriente, il centrodestra chiede al governo di impegnarsi per la "de-escalation e una soluzione pacifica della crisi in Medio Oriente". Per quanto riguarda la Siria, l'appello è a trovare "una soluzione diplomatica volta a garantire l'integrità territoriale del Paese e un processo di transizione che conduca alla formazione di un governo credibile, inclusivo, non settario e riconosciuto a livello regionale, che garantisca il rispetto dello Stato di diritto, dei diritti umani universali, compresi i diritti delle donne, la protezione di tutti i siriani, incluse le minoranze etniche e religiose a cominciare da quelle cristiane, oltre che degli stranieri e della comunità diplomatica internazionale; assumere tutte le iniziative utili a far valere le responsabilità del regime di Assad per i crimini commessi".
Quindi si chiede, tra l'altro, di "monitorare l'accordo sul cessate il fuoco in Libano del 27 novembre scorso" e di "proseguire nell'azione diplomatica per una soluzione alla crisi di Gaza e giungere" anche qui "a un cessate il fuoco, al rilascio di tutti gli ostaggi e a un intervento umanitario su larga scala". L'appello al governo è di continuare ad agire per arrivare "a una soluzione basata sul principio dei 'due Stati' sovrani che possano vivere fianco a fianco in pace e sicurezza", continuando "ad assicurare il pieno sostegno alla lotta contro l'antisemitismo". In sede di esame dell'Accordo di libero scambio "tra l'Unione europea e il Mercosur", la maggioranza invita "a perseguire ogni iniziativa utile a tutela degli agricoltori italiani, anche attraverso il riconoscimento di apposite compensazioni".
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