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Scholz: "Con Trump si può dare un buon futuro all'Ucraina"

Il cancelliere tedesco: "Nessuna decisione dovrà essere senza Kiev"

Scholz: "Con Trump si può dare un buon futuro all'Ucraina"

Redazione Ansa

BRUXELLES - "La cosa più importante è che non ci deve essere alcuna decisione senza l'Ucraina. La mia conversazione con il presidente Trump mi ha fatto capire che è possibile sviluppare insieme la nostra politica affinché l'Ucraina abbia un buon futuro". Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz arrivando al vertice Ue-Balcani occidentali. La pace, ha aggiunto, "non deve essere dettata" a Kiev.

"Servono principi chiari a cui possiamo attenerci tutti insieme", ha osservato Scholz, riferendo di averne parlato "in modo molto dettagliato" con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante la sua ultima visita a Kiev. "Collaboriamo per garantire un approccio comune, anche con la futura amministrazione americana", ha sottolineato.

"Deve essere chiaro che sosterremo l'Ucraina finché sarà necessario e che dobbiamo aiutarla a sentirsi sicura, lo stiamo facendo con le consegne di armi e continueremo a farlo", ma "dobbiamo sempre evitare che il conflitto si inasprisca tra la Russia e la Nato", ha detto Scholz. È necessario, secondo il cancelliere, "garantire che non vi siano cali" nel "contributo speciale dell'Europa" a Kiev, "nonostante i diversi gradi di sfide di bilancio che i singoli Paesi europei devono affrontare", ha sottolineato il cancelliere, indicando che nel colloquio di questa sera con il segretario generale della Nato, Mark Rutte, l'attenzione si concentrerà sul "fare tutto il possibile per garantire che l'Ucraina non sia lasciata sola".

"La Russia ha invaso l'Ucraina ed è per questo che l'Ucraina ha ancora bisogno e merita il nostro sostegno: nessun Paese è il cortile di qualcun altro", ha affermato rispondendo alle domande dei giornalisti. "Essendo uno Stato meno potente, deve poter vivere bene e in sicurezza accanto a un vicino grande e potente, ed essere in grado di prendere in mano il suo destino", ha aggiunto Scholz, ricordando che Berlino "è e resta il più grande sostenitore" a livello finanziario di Kiev e menzionando anche il prestito da 50 miliardi di dollari da parte dei Paesi del G7.

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