BRUXELLES - Il dato sull'identità di genere non è necessario per l'acquisto di biglietti ferroviari. E' quanto ha deciso la Corte di Giustizia Ue in una sentenza riguardante un contenzioso tra l'associazione Mousse e la Sncf, le ferrovie francesi.
La Corte ribadisce che, in conformità al principio di minimizzazione dei dati, che dà espressione al principio di proporzionalità, i dati raccolti devono essere adeguati, pertinenti e limitati a quanto necessario ai fini del trattamento. La Corte ritiene che la personalizzazione della comunicazione commerciale in base alla presunta identità di genere non sembra essere oggettivamente indispensabile per consentire la corretta esecuzione del contratto tra cliente e ente di trasporto ferroviario.
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