BRUXELLES - Se la modifica del fact checking annunciata da Meta dovesse essere applicata anche nell'Unione Europea, la società madre di Facebook e Instagram ha l'obbligo legale - a quanto si apprende - di valutare l'impatto di questa modifica in Ue, come previsto dal Digital Services Act. In particolare, Meta dovrebbe spiegare che il nuovo sistema, quello basato sulle 'note della Community', è almeno altrettanto valido di quello che avevano in passato, basato su un team di fact-checker indipendenti e fidate.
La Commissione europea ha ricevuto da Meta una comunicazione sui cambiamenti che stanno apportando in due aree, al programma di fact-checking degli Stati Uniti, che non riguarda l'Ue né influisce sul profilo di rischio nell'Ue, e ai cambiamenti delle politiche sull'hate speech (discorso d'odio). In particolare stanno apportando cambiamenti ai termini e alle condizioni, ad esempio, cambiando la definizione di hate speech e in hateful conduct (condotta che incita l'odio) e questo cambiamento riguarda in parte l'Ue. In merito alle modifiche che riguardano l'Unione europea, Meta ha presentato inoltre due valutazioni del rischio di impatto critico, una per Facebook e una per Instagram, su potenziali cambiamenti delle politiche di moderazione dei contenuti. Ai sensi dell'articolo 34 del Digital Services Act, quando si apporta una modifica importante al proprio sistema, è necessario rivalutare i rischi. Le valutazioni del rischio sono state ricevute martedì e sono ancora in fase di analisi. In nessuno dei due rapporti c'è qualcosa che riguardi il fact checking che si applica solo negli Stati Uniti.
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